Cagliari. Un saluto cari amici e Ben ritrovati a Ten Talking Points. Il capitolo nove del campionato degli italiani si è da poco concluso e l’epilogo è ancora una volta amaro, con una sconfitta forse evitabile ma comunque comprensibile, considerando il valore dei giocatori messi in campo dall’avversario. Andiamo allora ad analizzare la prova di ieri dei ragazzi in biancoblu. Prima però il solito prontuario.
Questa rubrica nasce con tono irriverente, prendendo in esame, tra il serio e il faceto, le grandi questioni relative al Brescia Calcio, che siano partite, calciomercato o, più raramente, questioni che mi appassionano. Qui potrete trovare un ampio uso di iperboli, metafore, similitudini, innamoramenti calcistici che durano come un batter d’ali di farfalla oppure una vita intera (vedi Fridjonsson e Jonathas) e pennellate di colore sulla variegata fauna che ancora popola il mondo degli stadi (di cui ovviamente faccio parte pure io). Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente strumentale e funzionale alla creazione di un racconto. Parola d’ordine: mai prendersi troppo sul serio. In fin dei conti si sta parlando di calcio, la cosa più importante tra quelle meno importanti.
1. Il Brescia è uscito sconfitto dalla Domus Arena di Cagliari, in un caldo pomeriggio di metà ottobre molto simile a quello di Bari, sicuramente più adatto ad una giornata al mare che ad assistere ad una partita di calcio. Ciò nonostante più di dodicimila persone hanno assiepato gli spalti dello stadio, compresi i più di quattrocento bresciani nel settore ospiti, numeri che in Sardegna poche tifoserie in Italia possono vantare.
2. La partita era iniziata bene, con un Brescia ben messo in campo e un Cagliari un po’ intimorito; poi le parti si sono invertite dopo l’errore di Lezzerini con la partecipazione di Papetti. Il portiere romano credo sia il classico estremo difensore capace di paratone ed errori, Andrenacci invece penso abbia meno “miracoli” nei suoi guanti ma anche meno errori. La scelta è sempre complicata: personalmente preferisco un portiere più “equilibrato”, però il miracolo è sempre d’effetto.
3. Migliore in campo di ieri pomeriggio ancora una volta Olzer, entrato molto bene in campo ed ancora una volta in gol. Salvo anche Viviani, regista ancora di livello superiore rispetto a Tom Van de Looi, seppur giocando al piccolo trotto, e Huard, terzino che dopo i playoff dell’anno scorso sembrava pronto per far sfracelli ma fino ad ora pur stando bene fa panchina per uno che terzino non è. Misteri.
4. Parlando con il popolo cagliaritano, la prima cosa di cui chiedevano informazioni è del loro ex presidente: ciò è normale, per fuggire dai tempi bui ci si ancora alle certezze del passato e il momento in cui inizi ad essere apprezzato è quando non ci sei più.
5. Vedo un Jallow ancora molto in difficoltà, tuttavia fare l’errore di bocciare bollandolo come “scarso” dopo una decina di partite mi sembra quantomeno frettoloso; uno con la sua forza fisica e con i suoi tempi di inserimento offensivo va indirizzato, non bocciato. Mi piacerebbe vedere l’adattamento di un terzino italiano medio in Svezia.
6. Punto tradizionalmente dedicato agli avversari, squadra a mio avviso come rosa pure più forte del Genoa: permettersi di lasciare in panchina Lapadula e Pavoletti non è lusso da tutti i giorni in serie B. Nandez è il vorrei (forse) ma non posso (o non voglio) di tutte le grandi di A, Goldaniga un ottimo giocatore. A Brescia Falco e Luvumbo (quinta e sesta alternativa a disposizione di Liverani) si giocherebbero il posto con i nostri attaccanti. Il punto debole è proprio l’allenatore che ha a disposizione Varenne e lo fa trottare.
7. Una squadra che seguo con curiosità dall’anno scorso è la Ternana, nuova capolista di giornata: praticare un gioco offensivo come quello degli umbri in un campionato “sparagnino” come la serie B è un azzardo, ma talvolta paga. Primo posto in classifica, secondo miglior attacco escludendo il Bari (il cui dato sui gol fatti è purtroppo “falsato” dal 6-2 con il Brescia). Complimenti a Lucarelli.
8. C’è un problema legato ad una preoccupante sterilità offensiva, dovuta principalmente alle caratteristiche dei giocatori d’attacco: Ayè non può infatti toccare cento palloni a partita, Moreo invece fa di tutto oltre che l’attaccante, quindi davanti non è particolarmente lucido. Ieri male anche Galazzi, alla peggior prova stagionale.
9. Segnalo sommessamente a chi ricorda i soli tre punti di distacco dal primo posto convinti di fare il bene del Brescia e di essere quelli “ottimisti” contro “gufi e criticoni” che l’obiettivo stagionale è la salvezza e che prima o poi i veri valori delle rose vengono fuori. Molto meglio ricordare il più otto sulla zona playout e i punti che mancano al raggiungimento dell’agognato obiettivo stagionale, seppur modesto. Continuare a raccontare di un traguardo impossibile per raccattare quattro mi piace non fa il bene del Brescia.
10. Giunti anche per oggi alla fine dei dieci punti, un bilancio: sconfitta brutta più per gli errori con i quali è giunta piuttosto che per il risultato. Con il mitico senno di poi con cui tutti siamo campioni si potrebbe anche dire che “quelle con il Cagliari non sono le partite che il Brescia deve vincere”, ma tant’è. Appuntamento allora a sabato pomeriggio, per un vero scontro salvezza con il Venezia.
L’appuntamento si rinnova allora per domenica prossima. Un abbraccio a tutti i lettori e viva la Leonessa!