CELLINO, STAVOLTA L’ISOLA E’ MATRIGNA

Il presidente del Brescia ha viaggiato con la squadra, evitando di andare in panchina. La benedizione in Cattedrale dal prete amico, la sofferenza e la delusione per la sconfitta dopo la vittoria del 2019

Cagliari. Stavolta non si è preso il bagno di folla e i tre punti, come invece nel 2019. Massimo Cellino mastica amaro nella sua Cagliari. Ha viaggiato con la squadra, ha portato Bisoli e compagni in Cattedrale per la benedizione dal prete amico, ha scacciato la tentazione di andare in panchina per affiancare Gastaldello in assenza di Clotet, ha sofferto in tribuna fumando una sigaretta dietro l’altra. Ma stavolta non è uscito dallo stadio tra i complimenti dei suoi concittadini ed ex tifosi. 

Nel pre partita un saluto senza troppo salamelecchi con Tommaso Giulini al quale vendette il club nel 2014, un po’ di applausi (ma non come tre anni fa) dallo stadio che tanto avrebbe voluto costruire lui, qualche sorriso e poi dentro nel match. L’arrabbiatura per come è maturato l’1-0, l’irritazione per il raddoppio, l’illusione con Olzer e il ritorno in continente con il volo della squadra. 

Toccata e fuga con sconfitta per il Leader Maximo. Casa, amara casa.