LA VOCE DELL’ADOLESCENZA: IL BRESCIA VISTO DA UNA GIOVANE TIFOSA

Brescia. Incredibile pensare che una squadra come il Brescia, considerando sia le buonissime prestazioni che gli innumerevoli sbagli, sia tra i primi posti della classifica di questa Serie B che all’inizio del campionato sembrava estremamente combattiva e difficile da affrontare.

Quella contro il Cittadella è stata una partita a dir poco noiosa, scarsa di buone occasioni e con un gol arrivato senza nemmeno troppo impegno.

Tralasciando il match contro il Bari, colmo di errori da parte di tutti i ragazzi scesi in campo, questo sabato non ho visto la convinzione che nelle scorse partite ardeva negli occhi dei giocatori che hanno preso parte all’inizio di questa stagione burrascosa.

Sugli spalti ho notato una piccola bimba che aveva all’incirca due anni, batteva le sue piccole manine a tempo dei cori innalzati dalla Curva Nord e mi sono tornati alla mente molti ricordi.
il Brescia mi ha unita a molte persone che sono diventate fondamentali nella mia vita, dalle più lontane rondinelle che hanno vestito la nostra maglia bianca e blu, ai tifosi che mi hanno vista crescere su quegli spalti nel tempo.

Essere bresciana non è solamente una fede, bensì un onore.
I bresciani non sono solo un popolo, ma anche una famiglia che nonostante i brutti risultati sono pronti ad incitare quei giovani giocatori che ogni fine settimana ci regalano momenti di unione e passione. A maggior ragione quando le cose non vanno bene. Ora più di prima, sosteniamo i nostri ragazzi.

Daniela Franchi