Il tecnico biancorosso alla vigilia della sfida al Brescia: “Gli avversari iniziano a conoscerci, è logico, domani sarà difficile sia per noi sia per loro. Stimo Clotet, i nostri modi di giocare sono simili”
Bari. La conferenza stampa di presentazione si apre con un ricordo di mister Bruno Bolchi, scomparso due giorni fa: l’allenatore del Bari lo ha avuto una stagione e ci tiene a sottolineare il grande contribuito che ha avuto per la sua carriera, i giornalisti di Bari sottolineano come l’era Matarrese sia iniziata proprio con “Maciste”.
Che sfida sarà quella di domani?
«Il campionato è appena iniziato, quindi, come ho sempre detto, la classifica va guardata con distanza. Si affrontano due squadre che sono partite bene: il Brescia in sei partite ne ha vinte cinque e questo è un segnale importante, di lavoro, di buona condizione della squadra. Penso sarà una partita aperta, in cui due squadre credo spensierate in questo momento proveranno a vincere la partita».
C’è un rischio che questa squadra possa soffrire di vertigini d’alta classifica? Nel caso, come pensi di intervenire?
«Io faccio quello che ho sempre fatto, e che ho già fatto nel passato. Ripeto che secondo me in questo momento la classifica non vada guardata, è giusto guardare partita dopo partita. Veniamo da una buona prestazione a Cagliari, abbiamo avuto queste due settimane per continuare a lavorare e a migliorare la condizione di quelli che erano più indietro, cercando di prepararci al meglio per la gara di domani. Non sarà una partita determinante, il campionato deve ancora entrare nel vivo. La squadra sa quello che penso, il messaggio è chiaro: abbiamo bisogno di fare punti, ed ogni occasione è buona per farlo, a prescindere dall’avversario. Domani affrontiamo una squadra che rispettiamo, che sta facendo un buon calcio con giovani di valore; cercheremo comunque di vincere».
Chi sostituirà Pucino, squalificato?
«Abbiamo soluzioni diverse, Dorval è un pari ruolo, Bosisio che invece è un centrale può fare tranquillamente il terzino. Abbiamo provato anche Zizek, uno di costoro sarà la mia scelta di domani».
Cheddira come è rientrato dalla sua nazionale?
«È rientrato ieri pomeriggio, ha fatto una giornata di scarico, oggi si allenerà. Sta bene, è un ragazzo giovane che sprizza energia da tutti i pori. Non credo ci saranno problemi in tal senso».
Quanto sono simili Cangiano e Salcedo? Possono coesistere?
«Sono due giocatori che sotto certi aspetti possono essere simili, ma alla fine hanno anche loro peculiarità diverse tra loro. Penso possano coesistere, ma abbiamo comunque attaccanti con caratteristiche diverse che possono però coesistere. I due che citavi hanno già giocato insieme, seppur per uno spezzone di partita, non credo ci siano problemi a riguardo».
Quanto avete voglia domani di sfatare questo piccolo tabù del San Nicola?
«Abbiamo fatto sei partite, di cui quattro fuori e due in casa. La voglia c’è sempre, perché dobbiamo fare punti e questo dobbiamo tenerlo sempre fisso in testa. Quando giochi in casa non deve essere una pressione, ma uno stimolo in più. Sarebbe bello regalare una soddisfazione ai nostri tifosi, ma le partite son sempre complicate, i punti si fanno sia in casa sia fuori».
Come ha visto in settimana Botta e Bellomo?
«I due ragazzi stanno bene, abbiamo la possibilità se giochiamo con un trequartista solo di utilizzare loro due, altrimenti possiamo usare tre attaccanti puri. Sono scelte che facciamo in base all’avversario e al momento nella partita. La squadra l’ho vista bene, tutti vorrebbero giocare, mi piacerebbe farli giocare tutti ma non posso. Vedremo chi far giocare domani».
Due domande: quanto la intriga questa sfida con Clotet? Come sta Salcedo?
«Il ragazzo sta bene, si è allenato questa settimana con la squadra. È un ragazzo giovane e sano, è pronto. Mi incuriosisce questa sfida, Clotet è un allenatore che apprezzo e stimo, che ho seguito anche gli anni passati. Trovo anche alcune similitudini nel loro modo di giocare rispetto al nostro, è una squadra giovane che ha entusiasmo. Spero sarà una sfida difficile anche per loro».
Quanto si assomigliano Bari e Brescia?
«Sotto alcuni aspetti si assomigliano; la prendo alla larga, nessuna delle due ad esempio era pronosticata all’inizio per stare nelle posizioni alte di classifica. In questo momento possono essere delle sorprese, anche se sono passate solo sei giornate, quindi c’è tempo per capire se diventeranno certezze. Ci vedo similitudini, Bari e Brescia giocano con moduli simili. Nelle proposte offensive provano a giocare».
Difensivamente il Bari ha sofferto più in casa che fuori. Ora però giunge da due trasferte senza aver subito gol. Pensi che la squadra sia cresciuta da questo punto di vista?
«Noi dobbiamo crescere ogni partita. Le partite sono lunghe, devi entrare in campo ed utilizzare, oltre a tutto quello che serve, anche l’intelligenza, che ti può aiutare a capire i momenti della partita. In certi momenti devi capire di non scoprirti, come ad esempio è successo contro il Palermo: quello non lo puoi fare. Nelle ultime trasferte invece siamo stati più equilibrati, concedendo meno; a Cagliari paradossalmente abbiamo creato meno. Se non riesci a creare davanti, devi stare più attento dietro. La squadra deve raggiungere la consapevolezza che il gol si può sempre trovare, ma se lo subisci diventa tutto molto più complicato».
Quanto crede che le difficoltà del Bari possano aumentare, finito l’effetto sorpresa?
«Ad esclusione del Palermo, abbiamo affrontato fino ad ora solo squadre che non ci conoscevano. Man mano però che il campionato va avanti gli avversari cominciano a studiarti, poi cercano di trovare delle contromisure per fermarti. Questa è una situazione logica, che certamente ti può togliere qualcosa, ma è normale che sia così. Mi auguro che la mia squadra possa essere sempre una sorpresa per gli avversari. Ciò che noi non dobbiamo mai perdere è la capacità di leggere i momenti della partita e l’equilibrio».
In che condizione sono i nuovi arrivati?
«Credo che questa settimana di sosta abbia permesso a molti di raggiungere la condizione finale per quanto riguarda l’aspetto fisico e tattico. Zuzek è un po’ che lavora con noi, per me rimane un difensore centrale. Scheidler sta crescendo molto, è un ragazzo in gamba che si sta applicando molto sia nel conoscere i suoi compagni sia nel capire le mie richieste. L’affiatamento è infatti molto importante, per capire le caratteristiche dei propri compagni. Salcedo è più pronto, avendo già vissuto la categoria. Sono comunque tutti molto vicini al 100%»