GIUNTA: “BOLCHI MI CAMBIO’ RUOLO E FECE LA MIA FORTUNA”. GANZ: “MI CHIEDEVA SEMPLICEMENTE DI… SEGNARE”

Due ex rondinelle ricordano il tecnico che li allenò in biancoazzurro nella stagione ’90-91

Brescia. Due ex rondinelle, Salvatore Giunta e Maurizio Ganz, hanno confidato a Bresciaingol.com i loro ricordi e aneddoti su Bruno Bolchi, dal quale sono stati allenati in biancoazzurro nella stagione 1990-91. 

“E’ una delle non molte persone che ricordo con piacere, tra quelle che ho conosciuto nel calcio – dice Salvatore Giunta -. Sono addolorato dalla sua morte, l’avevo visto l’ultima volta casualmente al mare a Numana. Ero andato a trovare un mio amico, il figlio di Italo Galbiati, e ci siamo incontrati. Lo ricordo come un galantuomo, un signore. Fu lui ad avere l’intuizione di cambiarmi per la prima volta il ruolo da attaccante a mezzala poi con Lucescu completai la mia metamorfosi giocando un po’ in tutti i ruoli”. Come fece Bolchi a convincerla? “Ero arrivato dopo gli o anni al Milan e al Como in serie A, ero un attaccante quotato, ma a Brescia non riuscivo a segnare. Inizialmente mi diede fiducia poi mi mise un paio di volte in panchina e un giorno a Campo Marte, dove ci allenavamo, mentre stavamo rientrando in spogliatoio, ricordo che aveva appena nevicato, lui mi avvicinò e mi disse: “Diventerai una grande mezzala, come Nicola Berti”. In allenamento mi faceva giocare anche terzino per abituarmi a marcare perchè poi in partita il mio compito era anche quello di andare a pressare il mediano avversario”. 

“Bruno Bolchi era un grande uomo – dice Maurizio Ganz – mi sposai quell’ anno e venne al mio matrimonio, ci tenevo che ci fosse. Arrivò con grande umiltà e ci salvò dalla retrocessione. Non mi chiedeva di fare movimenti particolari, mi chiedeva semplicemente di… segnare”. E quell’anno Ganz segnò 10 gol in 34 partite. 

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