BISOLI: “FOSSE PER ME, RIMARREI AL BRESCIA TUTTA LA VITA. I MIEI SOGNI DI BAMBINO LI STO ESAUDENDO QUI”

Premiato con l’Oscar del calcio bresciano, il capitano delle rondinelle si lascia andare a una nuova dichiarazione d’amore verso i colori biancoazzurri: “Il primo posto? Non dobbiamo caricarci di troppe responsabilità, ma anche chi vuole vincere il campionato deve prima passare dalla salvezza che è il nostro obiettivo primario…”

Corte Franca. Intervenuto alla serata di premiazione degli Oscar del calcio bresciano, organizzata dal sito www.calciobresciano.it al Relais Franciacorta, il capitano del Brescia Dimitri Bisoli ha parlato con i giornalisti bresciani dell’ottimo momento che sta vivendo la Leonessa, del suo senso di appartenenza sempre più forte per una maglia che indossa per il settimo anno consecutivo, del sogno di restare per sempre in biancoazzurro, persino del suo regime alimentare. Una ricca intervista del capitano delle rondinelle, inedita, da leggere e vedere. 

Ancora un premio per te, quello dell’Oscar del calcio bresciano, in una città che ormai è sempre più tua?

“Assolutamente si. Mi sento ormai bresciano d’adozione, mia figlia è nata qua, la mia compagna si trova benissimo qua. Sono felice di questo premio, ringrazio tutti quelli che hanno votato per me”. 

Ti senti una piacevole eccezione, in un calcio senza più bandiere? Cosa provi ad indossare per il settimo anno consecutivo la maglia del Brescia?

“Sono onorato della carriera che sto facendo e di essere legato a questa grande piazza, i sogni che avevo da bambino li sto esaudendo con la maglia delle rondinelle. Ho ancora l’entusiasmo e la grinta che avevo il primo anno, quando 22enne, arrivai a Brescia dalla serie C (aveva giocato con Sant’Arcangelo e Fidelis Andria, ndr) ho ancora tanti sogni e spero che coincidano con quelli del Brescia. Fosse per me rimarrei qui tutta la vita… Certo nel calcio non si può mai dire mai, ma il mio obbiettivo ormai è ben chiaro a tutti”. 

Come spiegate questo primo posto in un anno che doveva essere solo di ripartenza?

“E’ un anno zero, il campionato è lungo, siamo una squadra giovane, ma con grandi valori. Si sta creando un bellissimo ambiente, una splendida unione con la nostra tifoseria come si è visto anche con il Benevento. Non dobbiamo caricarci di troppe responsabilità o aspettative. Ogni anno l’obiettivo deve essere la salvezza: anche chi punta a vincere deve prima passare da lì, solo cammin facendo si può pensare di raggiungere certi obiettivi. Il Parma l’anno scorso era partito per vincere il campionato e invece si è trovato invischiato nella lotta per non retrocedere. Questa è la serie B”. 

Dimitri Bisoli durante l’intervista con Bresciaingol.com

Ci spieghi un po’ come gioca questo Brescia? Doveva essere 4-3-1-2, ma ora è più che altro un 4-3-3 o 4-3-2-1 con te che giochi un po’ sul centrodestra e un po’ sul centrosinistra…

“Quello di Clotet è un calcio stimolante, innovativo, verticale, influenzato dal passato che il nostro allenatore ha avuto in Inghilterra. Già durante la settimane negli allenamenti ci sono tanti esercizi per me nuovi, che non conoscevo, ma che mi stanno facendo crescere anche alla soglia dei 30 anni. Ci stiamo divertendo e vincendo le partite è ancora più bello”. 

Tu adesso come stai? Non riesci a trovare continuità d’impiego, come mai?

“Ho accusato un problemino nella partita con il Perugia, spero di riprendermi il prima possibile affinchè anche le mie prestazioni possano migliorare, nel frattempo la squadra va anche senza il miglior Bisoli e quindi non c’è problema”. 

Ci parli un po’ anche del tuo regime alimentare che ti ha fatto cambiare negli anni bresciani come fisionomia e costituzione? Adesso sei tutto nervi e muscoli….

“Mi concedo ancora un giorno di sgarro con una pizza, un’amatriciana o una carbonara, ma lo faccio solo dopo la partita. Durante la settimana cerco di essere il più professionale possibile, aiutato anche dal fatto che possiamo mangiare al ristorante del Centro Sportivo di Torbole Casaglia dove tutto è controllato con riso, pesce, carne. Siamo un gruppo molto professionale. Come me, anche Bianchi e Mangraviti sono dei cultori del regime alimentare e sono contento che stiano facendo molto bene sul campo”. 

Dimitri Bisoli con la compagna e la figlia Vittoria

Era da tempo che non si sentivano i cori della Curva Nord per un giocatore, cosa hai provato con il Sud Tirol?

“Sono ancora emozionato adesso a parlarne. Quei cori e lo striscione fattomi quando ho raggiunto le 200 presenze resteranno per sempre tra i miei ricordi più cari”.

Quando hai digerito la mancata promozione dell’anno scorso?

”E’ stato difficile, ma siamo ripartiti. Ora vogliamo divertirci. Avere un allenatore come Clotet che già ci conosceva, aiuta molto. Con lui eravamo passati dalla zona retrocessione ai play off, speriamo di divertirci e divertire”.

Dimitri Bisoli premiato con l’Oscar del calcio bresciano

Ti ricordi qualcosa di quando tuo papà giocava nel Brescia?

“Ero piccolo, ma un po’ me la ricordo quell’annata. Avevo 6 anni, abitavamo a Nave, ogni tanto venivo allo stadio. Mi parlava di Baggio, ma c’erano anche altri grandi campioni come Hubner, i gemelli Filippini, un giovane Pirlo. Sono contento che sia tornato in pista e di… doverlo affrontare solo una volta. Anche se non occorre che ricordi i precedenti quando giochiamo contro (largamente favorevoli a Dimitri, ndr)…”.

Sei partito dalla C2 e sei arrivato in A…

”Ho cominciato al Sant’Arcangelo, in un paesino di 5000 anime. Oggi che sono qui all’Oscar del calcio bresciano con tanti dilettanti dico che bisogna crederci sempre. Gli esempi di Torricelli, Caputo, Di Lorenzo dimostrano che si può partire dal basso per arrivare in alto, io sono riuscito ad esordire in A con il Brescia tra l’altro proprio a Cagliari dove sono nato”.