I TEN TALKING POINTS DOPO MODENA-BRESCIA

Modena. Buonasera cari amici e Ben ritrovati a Ten Talking Points. Il capitolo cinque del Campionato degli Italiani si è concluso, e l’epilogo è anche per questa settimana particolarmente positivo. Il Brescia ha vinto, resistendo, soffrendo quando c’era da soffrire ma uscendo alla distanza. A fine primo tempo sarei stato felice di pareggiare, a fine partita il trionfo è stato pienamente legittimato. Andiamo allora con la solita analisi per punti, prima però le avvertenze del foglietto illustrativo, doverose. 

Questa rubrica nasce con tono irriverente, prendendo in esame, tra il serio e il faceto, le grandi questioni relative al Brescia Calcio, che siano partite, calciomercato o, più raramente, questioni che mi appassionano. Qui potrete trovare un ampio uso di iperboli, metafore, similitudini, innamoramenti calcistici che durano come un batter d’ali di farfalla oppure una vita intera (vedi Fridjonsson e Jonathas) e pennellate di colore sulla variegata fauna che ancora popola il mondo degli stadi (di cui ovviamente faccio parte pure io). Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente strumentale e funzionale alla creazione di un racconto. Parola d’ordine: mai prendersi troppo sul serio. In fin dei conti si sta parlando di calcio, la cosa più importante tra quelle meno importanti.

Lette? Andiamo allora con l’analisi.

1)   Il Brescia ha vinto, in un campo in cui, contrariamente a quanto dichiarato da Clotet, ricordo più soddisfazioni che delusioni (così, a memoria, la vittoria in un recupero di campionato con Caracciolo, Bega e Rispoli nel 2010, Scaglia all’ottantasettesimo). Ottimo. Non è mancata la sofferenza, perché il Modena è partito forte e il Brescia un po’ contratto, ma poi i ragazzi di Clotet sono usciti alla distanza. Successo pienamente meritato. 

2)   Questioni di prospettive: nei nostri discorsi di inizio campionato su chi sarebbe salito e chi sarebbe stata la sorpresa del campionato, molti lodavano il Modena, squadra con alle spalle una proprietà solida e con ambizione; poi vai al Braglia, e senti parlare di “zona retrocessione”, “squadra da serie C”, “giocatori presi dal Vicenza retrocesso” e di un Tesser che non mangerà i tortellini a Natale (adorabile variazione sul solito tema panettone). Misteri buffi del pallone. 

3)   Migliore in campo per il Brescia Stefano Moreo: finalmente decisivo non solo per il lavoro in fase difensiva, ma anche in zona gol. Prima la sponda per Ayè, poi un imperioso stacco di testa per il vantaggio. Giocatore ormai completo per la categoria.

4)   E a proposito dell’attaccante francese, da apprezzare il suo fiuto del gol. Un’occasione ha avuto e una ha messo dentro. Sta tornando l’attaccante ammirato sotto il Clotet I e anche taluni suoi detrattori a prescindere dovrebbero iniziare a riconoscergli la sua qualità migliore: fare gol. 

5)   Prima il blackout, poi l’infortunio al guardalinee, infine un non chiaro episodio in sala Var: nelle ultime tre partite alla banda Clotet sta capitando di tutto. Gli otto minuti di recupero stanno poi diventando una consuetudine. Per venerdì prossimo probabile allagamento del campo, oppure una nevicata. Non so cosa aspettarmi. Prepariamoci. Ne resterà soltanto uno.

6)   Punto solitamente dedicato agli avversari, e ad uno in particolare, ovvero Tremolada: dopo il rinnovo di contratto, pensavo ad applausi nei suoi confronti. Invece anche nei suoi confronti fischi, accuse di essere “lento”, di “voler cercare la giocata ad effetto”. Settore difficile la tribuna dello stadio di Modena, poco da aggiungere. 

7)   Ieri pomeriggio non mi è piaciuta la prova di due giocatori: il primo Jallow, troppo amante del rischio e più amante della spinta offensiva rispetto alla copertura. Karacic è un ottimo recupero, il terzino svedese va un po’ istruito su certe dinamiche del nostro disgraziato campionato. Il secondo è Viviani, che per adesso nelle mie inutilissime e personalissime gerarchie metto ancora dietro a Labojiko. 

8)   Adorni-Papetti, nonostante le perplessità di tanti opinionisti e tifosi (tra cui anche io, non mi nascondo) stanno crescendo. L’ex capitano del Cittadella sta infatti finalmente iniziando a prendersi più responsabilità e Papetti invece si sta scrollando di dosso tutta la ruggine. Con un cliente difficile come Diaw hanno retto, sbandando quasi mai. Lezzerini talvolta è un po’ “avventuroso”, però è un ottimo portiere. 

9)   Non capirò mai certe dinamiche di alcuni incidenti autostradali: code lunghissime, martirio, strazio, senza potersi fermare a bere qualcosa in autogrill. Poi vedi l’incidente e ti domandi “ma davvero per un tamponamento del genere siamo stati fermi due ore”? Sì, succede anche questo, con i soliti furbi che fanno tratti sulla corsia d’emergenza e nessuno a gestire la situazione. A continuare a rispettare le regole in questa Italia rischi solo di rovinarti il fegato. 

10) Tornando a questioni meramente calcistiche, meno 24 punti alla salvezza (nell’ultimo campionato con 36 si evitavano i play out). Primo posto in classifica decisamente inaspettato dopo Frosinone, ma pienamente meritato. La squadra è partita forte, arriveranno gli squadroni (anche se per adesso non se ne vedono) e il momento di rilassamento dopo aver raggiunto o quasi l’obiettivo stagionale, ma per adesso tutto fila liscio e la barca veleggia tranquilla. Appuntamento allora a venerdì sera per la sfida al Benevento, si spera davanti ad una grande cornice di pubblico.