DURO COMUNICATO DEI “BRESCIA 1911” CONTRO LA GESTIONE DI CELLINO

Brescia. E’ arrivato in redazione un comunicato degli “Ultras Brescia 1911”, che pubblichiamo integralmente. E’ una dura presa di posizione verso la gestione di Cellino.

Mentre il Brescia raggiunge -dopo quattro giornate e per la gioia di tutti- il vertice della classifica, sono sempre di meno i tifosi che vivono direttamente questi successi. Il Rigamonti, infatti, è sempre più desolatamente vuoto (le foto degli spalti durante l’ultima partita col Perugia sono impietose).

E questa volta, per mescolare le carte e non dover ammettere il proprio fallimento, a Cellino non bastano i dati “dopati” riguardo agli abbonamenti e alle presenze.

Infatti, chi era allo stadio, chi ha guardato -ahinoi- la partita tramite la Pay-TV (principale rovina del calcio italiano, non dimentichiamolo mai!), è stato costretto ad ammettere la situazione reale dello stadio biancoblù, che aumenta la nostalgia, sconfessa i dati riportati -evidentemente senza particolari riscontri- dalla stampa, e fa a pugni -soprattutto- con la classifica attuale. Per la cronaca: col Perugia si narra di circa 4.100 spettatori, così dipartiti: 3.600 abbonati (compresi gli accrediti ai giornalisti e il migliaio di abbonamenti regalato agli sponsor e agli “amici degli amici”) a cui vanno aggiunti 500 tifosi paganti, di cui 100 / 150 supporters ospiti. L’incasso come sempre non è stato comunicato (ma va’!?). Guardando le immagini, però, questi numeri non tornano (d’altronde, è impensabile che tutti gli abbonati fossero presenti). La Gradinata infatti era semivuota, così come la tribuna.

In ogni caso, se anche fossero veri i dati sugli abbonamenti e sui paganti, stiamo parlando di una “fidelizzazione” e di una media spettatori bassissime, fra le peggiori di tutta la nostra storia (sempre per la cronaca, durante la cavalcata vincente in B che ci ha regalato l’ultima, deludentissima Serie A, con lo stesso meschino presidente e nella stessa categoria cadetta la media al Rigamonti era di sette / ottomila spettatori!).  

Evidentemente, non siamo gli unici a mal sopportare questo “cellinismo” autoritario e strafottente, che di fatto ha allontanato migliaia di tifosi dalla loro passione. Del resto, per capire la disaffezione generale per la nostra Leonessa, non serve andare allo stadio (le ragioni oltretutto sono sempre più evidenti; ad ogni modo, per avere le risposte giuste a volte bisogna fare le domande giuste, smettiamola perciò di fare articoli stucchevoli e servili!). Basta infatti frequentare i locali, i parchi, le scuole, le palestre, ecc., cioè quei luoghi in cui c’è ancora un minimo di socializzazione.

Gli argomenti del giorno infatti riguardano sempre più spesso le squadre di tutta Italia, tranne ovviamente quella della nostra città (li ricordiamo solo noi gli anni in cui la maggior parte dei bresciani indossava una Maglia, una sciarpa, un cappellino biancoblù, e la Leonessa era praticamente sacra agli occhi di tutti ed era raccontata come unica, vera ragione di vita?).

Se Cellino avesse avuto l’accortezza -e il coraggio- di uscire dal proprio ufficio, e di ascoltare anche chi negli anni gli ha rivolto delle critiche costruttive (non solo elogi tanto sperticati quanto inutili e dannosi) nell’interesse esclusivo della Leonessa, e non del proprio tornaconto, forse oggi raccoglierebbe qualcosa dimeglio, soprattutto a livello umano. Se a lui però bastano le lusinghe dei soliti “yes man” e poco altro, in bocca al lupo.

Noi però ci chiediamo: “Quanto tempo ci vorrà ancora prima che Cellino & C. capiscano che senza un progetto sportivo a medio/lungo termine (che non è la mera speculazione relativa al Centro Sportivo di Torbole intestato -si vocifera- alla famiglia), senza la condivisione col resto della città, senza soprattutto il giusto rispetto, non si va da nessuna parte?”. Certo, con un po’ di c… e con le giuste “convergenze” si potrebbe addirittura ritornare nella massima serie.

Se poi però si tiene una Curva chiusa, il Rigamonti lo si “svuota” dei tifosi storici e lo si riempie di tifosi occasionali o -peggio ancora- di tifosi ospiti come accaduto nell’ultimaSerie A, che futuro può mai avere la nostra Maglia biancoblù?  

Qualche anno fa a Cellino scrivemmo: “Chi semina vento raccoglie tempesta…”.

A questo punto ci piacerebbe però che la tempesta andasse a raccoglierla da qualche altra parte!

Avanti Brescia Sempre!

Ultras Brescia 1911

Brescia 05/09/2022

P.S. Ci dicono che mentre scriviamo, la società ha diffuso un proprio comunicato dove promette di abbassare i prezzi per la prossima partita.

Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno…

Peccato, però, che per far capire le cose a certi “geni” ci sia la necessità ogni volta di toccare il fondo, da cui spesso però non ci si rialza più…”