CASTORI: “LA PARTENZA FORTE DEL BRESCIA E’ COLPA NOSTRA. IL PERUGIA NON E’ ANCORA UNA DELLE MIE SQUADRE”

Il tecnico degli umbri mastica amaro per un’altra sconfitta: “Non tutto però è da buttare, a un brutto inizio abbiamo reagito. Ripartiremo, con l’aggiunta anche dei nuovi arrivati, non ancora in condizione”

Brescia. Fabrizio Castori deve archiviare già la terza sconfitta stagionale, che condanna il suo Perugia momentaneamente ad un triste penultimo posto.

Mister, siete stati bruciati dal grande inizio del Brescia?

«Abbiamo permesso noi al Brescia di partire forte, subendo gol per due nostre ingenuità. Non ci siamo però persi d’animo, accorciando le distanze e segnando un altro gol che è stato poi annullato. Nel secondo tempo non abbiamo sofferto, fatta eccezione per il rigore che è stata però una nostra ingenuità. Abbiamo pagato anche la mancanza di una condizione fisica ottimale». 

È stata una scelta lasciare il pallone al Brescia nel secondo tempo?

«Non siamo ancora nelle condizioni di aggredire alto l’avversario per novanta minuta, ci siamo abbassati troppo, non accorciando praticamente mai». 

Non è ancora una sua squadra?

«Vero, ne prendo atto. Abbassiamo la testa e pedaliamo. I nuovi arrivati sono ancora da inserire. Di Carmine per un’ora ha giocato bene, poi però ha avuto un calo di condizione. Bartolomei lo stesso, deve recuperare. Se arrivano giocatori che non hanno fatto preparazione, ci vuole tempo da inserirli». 

È una B che può essere condizionata dal mercato finito tardi?

«Sicuramente. Abbiamo finito la squadra martedì. Intanto però si sono già giocate quattro partite». 

Come mai è dovuto ripartire da Perugia? 

«Ho accettato con entusiasmo l’esperienza di Perugia, ci sono però delle problematiche da mettere a posto». 

Continuate a prendere gol da ripartenze…

«Non sono ripartenze, ma gol subiti da azioni manovrate. Il Brescia è stato più veloce di noi, noi siamo sempre andati in ritardo sulle chiusure. Comunque sia abbiamo reagito e siamo rimasti vivi fino alla fine. Non dobbiamo buttare via tutto e andare in confusione».

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