CLOTET: “LA SOCIETA’ HA LAVORATO CON INTELLIGENZA SUL MERCATO, IL VOTO E’ 10. CON IL PERUGIA OCCHIO ALLE RIPARTENZE”

“A Como abbiamo fatto 24 tiri, dovevamo raddoppiare. Viviani e Benali stanno crescendo, ma non voglio rischiare un giocatore non al meglio”

Torbole Casaglia. Concluso il calciomercato, torna a parlare solamente il campo. Pep Clotet carica allora i suoi, per quello che lui considera uno scontro diretto. 

Che settimana è stata, tra infortuni e chiusura del calciomercato?

«È stata una settimana di concentrazione verso la sfida al Perugia, partita complicatissima. Ho visto una squadra pronta alla lotta per domani, gli infortuni sono situazioni del calcio. Riguardo il lavoro con la rosa definitiva, voglio dire che la società ha lavorato con intelligenza: mi avevano sempre detto che non sarebbe partito nessuno e ciò è accaduto. Ciò per me come allenatore è molto importante, mi piace un calcio “stabile” sia a livello di squadra, sia aziendale. La società è stata da dieci». 

Si lavora sempre con la stessa testa, sia dopo una sconfitta sia dopo una vittoria?

«Sì, a me piace che la squadra dimentichi la partita precedente. Tutto ciò che andava fatto a Frosinone si limitava ai novanta minuti, la squadra ha fatto tutto il possibile, non ci è riuscita; si deve dunque analizzare e cercare di fare meglio la prossima volta. Noi a Frosinone abbiamo perso il punto che avevamo ad inizio partita, ed è quella la razionalità che fa crescere la squadra. A Como abbiamo fatto una partita diversa: la squadra ha capito che una sconfitta non deve influire sulla partita successiva, ed è andata a fare una partita ottima su un campo e contro una squadra difficilissima. L’anno scorso il Brescia contro il Como ha fatto un punto, lunedì ha vinto, ma ci si deve subito mettere in testa di dover fare lo stesso contro il Perugia. Penso che stando coi piedi per terra la squadra possa crescere: noi possiamo controllare ciò che è controllabile, e il risultato non lo controlla nessuno. Noi possiamo influire sugli eventi durante la gara, poi impariamo la lezione ed andiamo avanti, sia che si tratti di una sconfitta, di una vittoria o di un pareggio». 

Come giudica l’impatto dei nuovi arrivati?

«Credo che a Como abbiano avuto un buon impatto. Era una sfida difficile contro una squadra con un uomo in meno. Non sono naif, so che nel calcio il fatto che l’avversario abbia un uomo in meno non ti da la garanzia di vincere la partita, anzi: il Como ha giocato meglio con un uomo in meno. Jallow ha giocato a sinistra, non il suo ruolo, e credo abbia fatto bene, sacrificandosi per la squadra in un mondo nuovo per lui. Gli altri sono entrati con la mentalità di mettere in atto il calcio che avevamo in mente e sono riusciti a farlo perfettamente. Noi abbiamo concesso al Como di attaccare la nostra area solo verso la fine. Il Brescia ha fatto ventiquattro tiri lunedì; l’unica critica che posso fare è che abbiamo avuto le possibilità di raddoppiare e non le abbiamo sfruttate. Stiamo cercando di migliorare sotto questo aspetto, ma serve tempo. Abbiamo comunque controllato bene l’attacco del Como, evitando le situazioni di sofferenza dell’anno scorso con Cerri. Abbiamo finito la partita attaccando, e ciò significa tanto per me». 

Il Perugia mette in difficoltà gli avversari soprattutto a centrocampo. Ha preparato qualcosa di particolare a riguardo?

«Mi piace che la squadra giochi sempre mantenendo la sua identità, poi via via prendiamo sempre degli accorgimenti: sappiamo ad esempio che il Perugia gioca con grande intensità ed è pericoloso in ripartenza con i suoi cross. È una squadra che avrebbe meritato più punti di quelli che ha; quindi, la partita di domani per me è come uno scontro diretto; dobbiamo capire come una squadra giovane deve sempre lavorare sulla propria mentalità, facendo solo pochi aggiustamenti». 

Tre domande: come stanno gli infortunati? Labojko è in ballottaggio con Viviani? Benali è pronto per giocare titolare?

«Mangraviti ha preso una botta, che gli è pure costata un’ammonizione che non ho capito: è arrivato prima, ma questo è il calcio. Ha comunque recuperato bene ed è a disposizione. Labojko per me ha fatto una partita eccezionale, ha capito il suo ruolo e ha fatto una grande prestazione. Viviani e Benali stanno crescendo di condizione, per come giochiamo noi i calciatori di esperienza sono ancora più importanti, perché devono aiutare i giovani e fare la differenza. Li ho visti in crescita, sia a livello fisico sia nell’integrazione nei meccanismi di squadra. Non voglio però rischiare facendo giocare un calciatore non al suo meglio». 

Galazzi, nonostante la giovane età, dopo aver fatto un errore si è subito ripreso, rimanendo all’interno della partita a livello mentale…

«Galazzi è arrivato da poco, per lui è stato uno shock il nostro modo di lavorare. Pian piano si è abituato, e lunedì ha meritato di giocare dall’inizio. Ero sicuro che avrebbe fatto una grande partita, si è guadagnato la titolarità con il lavoro. Ha la mentalità di dare sempre il massimo». 

Gli infortuni sono stati solo una coincidenza oppure c’era qualcosa nella preparazione da rivedere?

«Sono state delle sfortunate coincidenze, anche se noi lavoriamo sempre ad alta intensità, quindi il calciatore sta su un filo. Se il giocatore si allena a ritmi blandi non va da nessuna parte. Ciò che è successo a Van de Looi e Ndoj sono cose normali”.

Come sta Ndoj?

«Ndoj oggi ha fatto un bel lavoro, da settimana prossima sono fiducioso potrà tornare a lavorare con la squadra. Ha preso una botta fortissima che siamo riusciti a fargli assorbire».