JALLOW: “MI MANDA DAHLIN E ADORO IBRA. CHE STRANO IL VAR, NON SO ANCORA SE MI PIACE, TOGLIE UN PO’ DI EMOZIONE”

“Mi sento anche un po’ africano pur non avendo conosciuto i miei genitori originari, ma sono nato in Svezia e sono svedese”

Torbole Casaglia. Oltre a quella di Federico Pace, a Torbole Casaglia è stata la volta anche della presentazione di Alxander Jallow, 23enne terzino svedese di origini gambiane, acquistato dal Brescia per poco meno di 700.000 euro dall’IFK Goteborg. 

Quali sono le tue prime impressioni di Brescia e in che condizioni sei visto che hai giocato già 19 partite in Svezia?

“Sono arrivato in un club fantastico. Ho giocato molti minuti nel mio vecchio club, mi sento bene e sono pronto a dare il massimo per il Brescia”. 

Com’è stato l’impatto con Clotet?

“Mi piace molto come lavora”.

Noi abbiamo saputo che il Brescia ti seguiva già da inizio luglio, tu quando?

“L’ho saputo circa un mese fa. In Italia c’è molta intensità nel gioco, è parecchio differente rispetto alla Svezia. Non è stato un problema continuare a giocare in Svezia, sapendo dell’interessamento del Brescia. Mi allenavo quotidianamente e giocavo per essere pronto per il passaggio in Italia”. 

Com’è stato il debutto a Como?

“Ho iniziato dalla panchina, sono stato contento di aver debuttato. Sono uno che corre molto, mi piace tanto attaccare, quando posso mi spingo davanti, ma so che devo curare molto anche la fase difensiva”. 

In Italia trovi il Var al quale non eri abituato, che impressione ti ha fatto?

“Non so ancora se mi piace, a volte può essere utile, ma toglie un po’ di emozione perchè devi aspettare ad esultare per un gol”. 

Il Var è entrato in scena per valutare il tuo contatto con Gliozzi e ha detto che non rigore, ma a Como la pensano ancora diversamente…

“Non volevo farlo segnare, dovrò stare più attento in futuro, cercare di evitare i rischi, ma credo si sia trattato di un 50-50, anche lui mi ha strattonato”. 

Com’è il tuo rapporto con Martin DaHlin, tuo procuratore, grande amico di Cellino e gloria del calcio svedese che abbiamo visto anche in Italia con la maglia della Roma?

“Ottimo. Ho grande rispetto per lui, lo guardavo quando giocava in Nazionale, tifavo per lui da piccolino. Ibrahimovic è il mio idolo: mi piace la sua mentalità, come si approccia al calcio”. 

Ti senti anche un po’ africano? Le tua fisicità, le fibre muscolari ti rendono più simile a un africano che a uno svedese

“Non conosco i miei genitori originari (è stato cresciuto da una famiglia in affido, ndr) quindi non posso rispondere al meglio a questa domanda. Certo, mi sento anche un po’ africano, ma sono nato in Svezia e quindi sono svedese”.