BAR SPORT: I COMMENTI DEL DOPO COMO E LA DIFFICOLTA’ DI RIUSCIRE A STARE NEL MEZZO

Brescia. Me lo ricordo, il calcio di un tempo, era quasi un secondo amore, il tifoso, che non sapeva ancora di essere tale, si innamorava della sua squadra, senza una logica, senza un perché, anche se era la più scarsa e non vinceva mai, si salvava per il rotto della cuffia, ma era la più bella del mondo. Parlo per me, in quanto maschio, ma il concetto è assolutamente applicabile alle femmine, che ci si innamora nonostante tutto, i difetti, l’aspetto non proprio esaltante, il carattere a volte irritante, ma è così, l’amore esalta i pregi e nasconde i difetti, e vale anche per la squadra del cuore.

Almeno per chi, come noi, abbiamo una squadra che ha avuto, storicamente, più bassi che alti: qualche acuto di buon livello, intervallato da tanti, troppi anni di campionati mediocri.

Certo, ci sono anche quelli che si innamorano della “belloccia del momento”, quella squadra che vince i campionati perché è il  suo momento, e le sue strisce sono quelle che si vedono ovunque, dalla TV alle bancarelle, sono quelle dell’amore a distanza, la vedi due volte l’anno quando va bene, ma vuoi mettere? Loro non stanno con una qualsiasi, ma con la reginetta del ballo.

Ma torniamo a noi, che abbiamo nel cuore la ragazza della porta accanto, e che abbiamo la fortuna di potercela godere sempre, anche quando fa i capricci e ha il ciclo, lei che parla la nostra lingua, il nostro dialetto, cammina al vostro fianco e mangia lo spiedo e i casoncelli: volete mettere, la differenza?

Al giorno d’oggi qualcosa è cambiato, almeno nell’approccio alla squadra, alla fame di notizie ( naturalmente gratis ed in tempo reale), si conoscono tutti i giocatori e i loro curricula, ci sono siti dove ti danno dal valore di mercato, a quanti assist, se calciano preferibilmente col destro, o sono mancini.

E questo autorizza tutti, me per primo, a fare la formazione dei sogni ( coi soldi degli altri…), a volere questo o quello, al posto di quell’ altro, che non ci piace, nella nostra formazione ideale.

E così ci sono le fazioni per tutto e per tutti, e questo anche in tutti gli altri settori, non solo nel calcio, e c’è chi esalta un giocatore, e lo difende a prescindere, spesso oltre ogni logica, e chi fa l’esatto contrario, ne vede un nemico, e gli cerca il pelo nell’uovo ogni volta.

La verità, spesso, sta nel mezzo: se gioca nel Brescia significa che non è Maradona, ma non è nemmeno scarso più di tanto, e non c’è niente di male a dire che, a Como abbiamo avuto anche un po’ di sano culo, per le occasioni dei lariani, ma anche sfortuna sulle palle gol buttate alle ortiche dai nostri giocatori, e che ci abbiamo rimesso due giocatori importanti dello stesso reparto, cosa che mi preoccupa non poco. 

Ma anche qui ci sono i disfattisti, quelli che hanno visto una squadra in undici soffrire troppo contro una in dieci, e chi vede solo tre punti che ci mandano alle spalle della coppia di testa, capirai, dopo tre giornate…

E, anche qui, la verità, sta forse nel mezzo. Già. Ma noi, siamo ancora capaci di stare nel mezzo?

Ezio Frigerio