IL PERSONAGGIO: “BARBISIN” GALAZZI, QUANT’E’ BELLA GIOVINEZZA

Brescia. In tempi in cui il dilagare del narcisismo ottunde le menti dei più, ad iniziare dall’età prepuberale, veder spuntare le fattezze di un omerico kouròs (guerriero adolescente che univa all’educazione del corpo quella dello spirito attraverso la scrittura, la filosofia, la musica… ) induce ad un quasi anacronistico ottimismo, tanto più quando si sta parlando di un calciatore.

“Barbisin” Galazzi, con quella peluria sul volto appena accennata e quella vocina che denota una fresca uscita dall’età dei calzoni corti, è espressione di un talento calcistico e di un’intelligenza non comuni che necessiteranno, certo, di conferme, ma che si sono palesate in tutta la loro evidenza.

Non facile sostituire nel cuore dei calciofili nostrani uno come Tramoni, ma Barbisin parrebbe esserci riuscito nel breve volgere di una sessantina di minuti: tecnica, corsa, intuizione fulminante, coraggio, personalità da vendere…

A tutti, ora (società, compagni, tifosi, stampa) la responsabilità di tutelarne la maturazione: non per mero tornacontismo, ma per una sorta di doveroso impegno etico nei confronti di una giovinezza non contaminata e ricca di prospettive; fattore, questo, che dovrebbe essere alla base di ogni società umana degna di questo nome.