20 agosto 2021: su tutti i principali d’informazione sportiva rimbalza la notizia che Dimitri è vicinissimo al trasferimento alla Sampdoria. Ora il capitano del Brescia è di nuovo conteso tra varie squadre di B. C’è davvero un pericolo di cessione? E se sì, la domanda è una sola: perché?
Brescia. Dalla Curva Nord, domenica scorsa, il messaggio è risuonato forte e chiaro: c’è solo un capitano, e il suo nome è Dimitri Bisoli. E ciò che poteva sembrare semplicemente un atto d’amore per il figlio di Pierpaolo e ciò che rappresenta per questa squadra e città, può essere visto anche come un avvertimento: Bisoli non si tocca.
Tutti lo vogliono. Eugenio Corini, nuovo allenatore del Palermo, che lo ha allenato per una stagione e scampoli di altre due, lo vuole per la sua linea mediana. Pippo Inzaghi, che l’ha avuto l’anno scorso, pensa a lui per la sua Reggina. A questi si aggiunge la Ternana, che già l’estate passata aveva manifestato il suo apprezzamento per il calciatore. Emerge sin da subito un dato: chi ha avuto Dimitri, ne ha apprezzato le qualità morali e tecniche. Doti di cui però anche la squadra titolare del cartellino necessita, soprattutto in un’annata con una rosa corta, tanti giovani e un calcio spregiudicato che giocoforza in qualche occasione dovrà pagare pegno. Ci sarà necessità dunque di tener la barra dritta, e chi meglio di lui può farlo?
Covid. Marzo 2020. Forse il momento più drammatico della storia di Brescia e d’Italia dalla Seconda Guerra Mondiale, con il paese in isolamento per l’emergenza Covid. C’era bisogno di una mano, di volontari pronti ad aiutare le persone più in difficoltà nel vivere quotidiano. Dimitri Bisoli, contattato dall’associazione “Casa del Quartiere” e dalla Biblioteca “Porto delle Culture”, fu uno di costoro: si impegnò infatti in prima persona per consegnare la spesa e altri generi di prima necessità per le persone più in difficoltà, certificando, se mai ce ne fosse stato bisogno, un legame profondo con la città. Lui stesso, nell’estate scorsa, fu poi contagiato dal virus, pagando in prima persona sul campo: all’inizio della scorsa stagione infatti, debilitato dalla malattia e turbato dalle voci di mercato, le sue prestazioni furono insufficienti e la svolta arrivò solo con il gol al Lecce alla decima giornata. Nella conferenza stampa dopo quella partita non si nascose, ammettendo le sue difficoltà sia a livello fisico che mentale e ringraziando tutti coloro che gli erano stati vicini nel momento del bisogno, soprattutto la sua famiglia. “Voglio tornare ad essere il Dimitri che conoscete”, disse. E ciò fece.
Numeri e storia. Il centrocampista ha iniziato la sua settima stagione in maglia Brescia. I suoi numeri, soprattutto in questo periodo calcistico, in cui i giocatori, gestiti da procuratori affamati di denaro che, più che gli interessi dei loro assistiti, fanno i loro, risultano essere lunari: duecentoquindici presenze e ventisei gol. Una Bandiera. Non la si può definire altrimenti. Arrivato in città dalla Fidelis Andria, ci mise poco ad inserirsi nell’impianto di squadra, risultando decisivo in varie occasioni con i suoi tiri dalla distanza (di cui forse il più bello Dimitri lo mise a referto al Francioni di Latina, nella partita terminata 1-1 sotto la gestione Brocchi). Ora è un centrocampista diverso, segna in vari modi e maniere, soprattutto d’inserimento, ma la corsa e la “fame” son sempre rimasti costanti negli anni.
Un brutto sogno di fine estate. È possibile che alla fine Bisoli resti: come è rimasto l’anno scorso, è possibile che rimarrà anche quest’anno. Anche perchè stavolta non è stato ufficialmente messo sul mercato, al contrario di un anno fa e un mese e mezzo fa Cellino ha dichiarato: ”Sono molto contento di Dimitri e dei suoi miglioramenti anche come capitano, sta prendendo le caratteristiche di suo padre che io ho avuto a Cagliari”. Il fatto però che certe voci circolino non lascia tranquillo nessuno, nonostante il valore del suo possibile erede ovvero Massimo Bertagnoli. Bisogna allora dirlo chiaramente: vendere Dimitri Bisoli sarebbe una follia. Per tanti motivi: sia caratteriali, sia tecnici, sia umani. Inoltre fare mercato, gettandosi alla ricerca di un sostituto di livello, con una società dove Cellino ha libertà di fare movimenti in entrata e in uscita, ma dove deve comunque rapportarsi con un amministratore giudiziale nominato dal Tribunale, sarebbe ancora più difficile. Se è dunque una storiella, non fa ridere. Se è un incubo, meglio svegliarsi in fretta.