Con il 4-1 al Mantova, il Brescia si congeda dalle partite che nulla contano. Sabato a Pisa si fa sul serio con la Coppa Italia
Torbole Casaglia. Più di così, francamente, era assurdo pretendere. Se si eccettua l’infortunio di Huard (che ancora non è pronto e la cosa comincia a preoccupare), il pre-campionato del Brescia è andato come meglio non si poteva pensare. La squadra ha lavorato bene nel ritiro di Ronzone, ha assimilato idee, intensità, voglia di fare la partita, che sono alla base del credo di Pep Clotet.

Anche l’ultima amichevole, con il Mantova, ha dato risultati positivi in termini di condizione, gioco e gol. Un 4-1 che ha messo in luce Moreo goleador seppur nel ruolo di trequartista, Ndoj sempre più brillante, Bianchi goleador eppure anche un po’ sprecone, Karacic ormai di nuovo padrone della sua fascia destra e tante altre buone cose da tarare però come sempre al ruolo e al valore dell’avversaria, una squadra di C che iniziato la preparazione due settimane e mezzo dopo le rondinelle.

Adesso però finiscono le partite che nulla contano. Dopo la domenica di riposo, da questo lunedì si comincerà a lavorare in una settimana tipo che porta al match di sabato prossimo in casa del Pisa per la Coppa Italia. Un doppio snodo perchè metterà il Brescia di fronte a una pari categoria, che (ri)punta al salto, e in un match che vale qualcosa. Se gli altri anni la Coppa Italia era niente più che un collaudo, quest’anno mette in palio un ricco premio al quale molti tifosi hanno già detto di tenere e non poco: passando due turni, infatti, ci sarebbe il derby con l’Atalanta. Un motivo in più per partire lanciati.


