OLZER: “VOGLIO RIPRENDERMI IL TEMPO PERSO, 4-3-1-2 MODULO IDEALE PER ME, M’ISPIRO A ILICIC”

«Il Brescia mi ha aspettato a lungo, e di questo gliene sono grato. L’infortunio mi ha fatto apprezzare ancora di più la fortuna che ho di poter giocare a calcio. Il nostro è un gruppo giovane, ma coeso, ho grande fiducia. Non ho mai ascoltato ciò che si diceva su di me, quando vado in campo penso solo a divertirmi»

Ronzone. Giacomo Olzer, dopo un anno caratterizzato da troppi infortuni, è pronto per giocare finalmente da titolare e, davanti ai microfoni, non fa mistero di essere particolarmente carico. 

Dopo i soli sessantadue minuti giocati nella scorsa stagione, quanta voglia hai di riprendere a giocare?

«Ho davvero tanta voglia. È stato un anno difficile, anche e soprattutto per gli infortuni: da gennaio in poi è stato infatti un calvario, tra l’operazione e lo star bene solo un giorno sì e l’altro no. Con tutta la fatica che ho fatto a maggio, ho tanta voglia di far bene e di divertirmi, giocando a calcio».

Il Brescia ti ha comunque aspettato e conta comunque tantissimo su di te…

«Sì, il Brescia mi ha fatto sentire tanta vicinanza e fiducia durante il mio percorso di riabilitazione, portandomi in Germania a farmi operare in una delle migliori cliniche dell’ernioplastica, quindi non posso che ringraziarlo e spero di poter ricambiare la fiducia». 

Quali sono state le tue sensazioni per questa prima uscita stagionale?

«La prima settimana è stata tosta. Il mister fa dell’intensità l’arma migliore della nostra squadra. È stata una sorta di allenamento, in cui dare il massimo e mettere minuti nelle gambe, e a livello tattico capire i meccanismi che il mister vuole mettere in atto». 

Il 4-3-1-2 è il modulo ideale per te…

«Sì, nella mia corta carriera fino ad adesso ho fatto sia il trequartista dietro le due punte, sia ho giocato nei due trequartisti, quello di destra, dietro la punta. Ho fatto però anche la mezz’ala, perciò ovunque il mister vorrà che io stia, io cercherò di farmi trovare pronto per dare il massimo». 

Sta nascendo un Brescia giovane e tu sei il giovane tra i giovani. Questo significa però che bisognerà prendersi fin da subito delle belle responsabilità…

«Quello è sicuro. Il gruppo fino ad adesso mi sembra coeso, positivo, affiatato. Mi fido molto dei miei compagni di squadra». 

Quando eri nel settore giovanile del Milan si parlava di te come un giocatore fortissimo. Come hai gestito questa etichetta e come ti trovi adesso?

«Non ci penso, io sono sempre stato Giacomo e quando vado in campo penso a divertirmi con la squadra. Quando sono in campo gioco, non penso a tutte le voci che ci sono fuori, ma a divertirmi e credo che questa sia la cosa fondamentale». 

Cosa ti ha lasciato la scorsa annata?

«Non parto da zero, perché ho capito tante cose e soprattutto dentro di me ho tanta rabbia, perché non ho avuto due mesi in cui sono stato fuori e poi sono guarito. È stata tosta, mi ha insegnato quanto sono fortunato a poter giocare e a questo penso quando scendo in campo. Poi, iniziare subito con la preparazione, che l’anno scorso ho saltato, mi aiuta ad entrare subito nelle dinamiche del gruppo e a sentirmi parte del progetto». 

Quando ti allenavi nella primavera del Milan quali erano i giocatori ai quali ti ispiravi e qual è attualmente il giocatore a cui ti ispiri?

«Quando mi allenavo nella primavera del Milan cercavo di rubare qualcosa da tutti, dato che era comunque un gruppo giovane. Attualmente il giocatore a cui più di tutti mi ispiro è Ilicic, guardo tutte le partite dell’Atalanta solo per lui. È il giocatore che mi assomiglia di più per caratteristiche fisiche e tecniche, cerco di imitarlo il meglio possibile».

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