PAGELLONE FINALE: TRAMONI IL PRIMO DELLA CLASSE, PROIA E ADORNI LE DELUSIONI

Molto bene anche Cistana, Bisoli e Moreo. Sotto la sufficienza pure Van de Looi e Ayè

Joronen 6.5: La stagione per il portiere finlandese non è certamente negativa, anzi. Non raggiunge un voto più alto per le mancate uscite nel territorio che dovrebbe essere di sua competenza, cioè l’area piccola. Prestazioni però come quella di Vicenza, con il rigore parato a Diaw e almeno altri quattro miracoli, sono da portiere di categoria superiore. La sensazione è che se davvero vorrà andarsene, la successione tra i pali sarà complicata. 

Perilli 5.5: Giunto per essere il titolare, si ritrova a fare il terzo portiere, sintomo di una gestione abbastanza incasinata del reparto. Nei pochi minuti che gioca non convince.

Linner sv: Solo 45 minuti per lui, in sostituzione di Joronen colpito fortuitamente al volto nel match contro il Crotone al Rigamonti: subisce due gol poi saluta tutti e se ne va. 

Andrenacci s.v: Tornato a Gennaio, non ha occasione per mettersi in mostra. 

Mateju 6: Filippo Inzaghi ha grande stima in lui e lo schiera spesso titolare; il terzino della Repubblica Ceca svolge diligentemente il suo compito fino a fine dicembre, quando gli viene rescisso il contratto. La domanda sorge allora spontanea: perché privare il proprio allenatore di un calciatore di cui si fida?

Sabelli 6: Cresce con il cambio di allenatore. Grazie ad Eugenio Corini torna infatti il terzino che tutti avevamo imparato ad apprezzare nell’anno dell’ultima promozione. Con Inzaghi evidentemente non era scattata la proverbiale “scintilla”. Dovrà stare fuori alcuni mesi: gli auguriamo una pronta guarigione. 

Karacic 6: Dopo un anno da protagonista con Pep Clotet, retrocede nelle gerarchie. Quando gioca però non demerita. 

Cistana 7: Una buonissima stagione sia dal punto di vista difensivo, sia da quello offensivo, il che non guasta mai. Alza il livello anche dei suoi compagni di reparto, che, senza di lui, vanno in netta difficoltà. Vedremo se arriverà per lui un’opportunità in serie A. 

Adorni 5.5: Grande delusione. Il giocatore preso per alzare il livello della retroguardia non convince nessuno, pur penalizzato nel suo primo mese in biancoblu da un infortunio. Nell’esordio a Cosenza è più sfortunato che altro. A tre dietro mostra una maggiore sicurezza. Rimandato all’anno prossimo. 

Mangraviti 6: Difficile valutare la stagione del centrale di Rovato. Tante prestazioni di alto livello, soprattutto nei primi mesi di quest’anno, ma anche alcuni problemi nell’applicazione del fuorigioco e partite gravemente insufficienti (Frosinone nel settembre scorso). Optiamo comunque per la sufficienza. 

Chancellor 6.5: Tre soli mesi giocati, ma con tanta sicurezza e autorità (talvolta pure troppa, soprattutto nei disimpegni). La coppia con Cistana era comunque molto affiatata. A febbraio è arrivata pure per lui la rescissione, a causa di un Brescia che doveva diventare “più italiano”. 

Papetti s.v: Titolare in serie A, sparito in B. Misteri. 

Pajac 6.5: Una prima parte di stagione da otto. Poi cala alla distanza. La qualità della spinta offensiva e nei cross resta comunque di alto livello. Sempre lucido dal dischetto: a Lecce (l’unico errore) è più in realtà un miracolo di Gabriel.

Huard 6.5: In crescita costante. Ripartire da lui l’anno prossimo non sarebbe un’eresia. Bravo nelle due fasi. 

Van de Looi 5: Netto passo indietro rispetto alla stagione scorsa. Qualche buona prestazione, ma tante difficoltà se pressato a uomo. La prossima annata sarà decisiva: o sboccia definitivamente oppure la scommessa si può considerare persa.

Behrami 5: Sarebbe da senza voto, ma per le aspettative che avevano contraddistinto il suo acquisto l’insufficienza arriva. Pur tenendo infatti da conto gli infortuni e l’età, il passo è da giocatore sul viale del tramonto e il carattere che lo contraddistingueva sul campo non si è mai visto. 

Andreoli 6: Lungodegente ma talentuoso. La prossima stagione crediamo e speriamo potrà mettersi più in mostra.

Bisoli 7.5: Uno dei migliori per gamba, abnegazione, abilità nell’inserimento, spirito di sacrificio ed intelligenza tattica. Le lacrime a fine partita con il Monza restano la miglior immagine di un legame che ad agosto scorso in società si riteneva concluso. Mediano, regista, addirittura terzino destro: per la maglia del Brescia in questa stagione il capitano ha dato tutto. 

Jagiello 6: Finale di stagione in crescita per il centrocampista polacco. Qualche infortunio di troppo lo ha certamente penalizzato, ma la qualità c’è. Tornerà al Genoa, ma, data la retrocessione del Grifone, tendiamo ad escludere un terzo prestito. 

Proia 5: Altra colossale delusione. Dopo un lungo corteggiamento e con un corposo investimento economico arriva a Brescia, ma del centrocampista abile nell’inserimento, apprezzato con le maglie di Vicenza e Cittadella, non c’è proprio traccia. Difficile anche trovare attenuanti. Una consolazione c’è: l’anno prossimo sarà impossibile fare peggio.

Bertagnoli 6.5: Piacevole scoperta. Centrocampista che unisce una buona qualità a tanta grinta e una certa abilità nell’inserimento. Giocatore da cui ripartire. 

Olzer s.v:  Sarebbe stato crudele dargli l’insufficienza per l’errore costato la sconfitta contro il Como. Dovrà però sicuramente alzare il ritmo perché la B non perdona i giocatori di qualità ma troppo compassati. 

Leris 6: Anche lui in calo, dopo un inizio stagione da trascinatore. L’infortunio che a inizio stagione l’ha tolto dai giochi per un mese e mezzo ha sicuramente influito sulle sue prestazioni. Anche lui però fa tutto in campo: esterno, mezz’ala nel 4-3-1-2 e trequartista atipico. Non sappiamo se sia stato un bene.

Ndoj s.v: Pochi minuti giocati, qualche infortunio, una salvezza ottenuta in quel di Cosenza. 

Cavion 5: Altra delusione, seppur con attenuanti. Probabilmente non si è mai sentito parte del progetto e non gli è stato nemmeno dato il tempo di capirlo. In ripresa a Vicenza. 

Spalek 5.5: Ripescato a sorpresa da Inzaghi, regala al Brescia la vittoria contro la Cremonese (pur essendo il gol materialmente di Bertagnoli). Poi sparisce di nuovo, va a Crotone, poi torna e finisce di nuovo ai margini. Sembra poter tornare in gioco con l’arrivo di Corini, ma per lui non c’è più spazio. Gestione cervellotica a dir poco per un giocatore divisivo come pochi negli ultimi anni. 

Ayè 5.5: Pur condizionato da un lungo infortunio, non arriva alla sufficienza per i tanti errori e per le partite in cui non la vede mai. Il bottino di gol finale (5) non è nemmeno malvagio, considerando anche i numeri dei compagni di reparto, ma paga alcuni clamorosi errori sotto-porta. 

Bajic 5: Insufficiente. Troppi i mesi senza segnare ed impietoso il paragone con Moreo, arrivato come riserva e diventato miglior marcatore stagionale. Su di lui c’è il Bari neo-promosso: se dovessimo fare una scommessa, siamo convinti che in Puglia tornerebbe a segnare come ad Ascoli. 

Moreo 7.5: Uno dei migliori. Spesso decisivo di testa, dimostra anche di saper realizzare dei gol complicati (vedi semifinale playoff d’andata contro il Monza). Giocatore da cui ripartire. 

Bianchi 7: L’incubo del Perugia. Per quel poco che gioca, decisivo. 

Palacio 7: Giocatori così, a Brescia, non se ne vedono e non se ne son visti spesso. Classe sopraffina e fisicamente ancora integro, nonostante i quarant’anni. Dispiace che sia finito coinvolto nella disputa tra allenatore e Presidente. 

Tramoni 8: Il migliore. Talento sontuoso, con margini di crescita elevatissimi. L’unico che in certi momenti sembrava poter creare qualcosa. Da confermare senza se e senza ma. 

Gli allenatori: 

Inzaghi 6.5: Il suo Brescia di inizio stagione è tra i migliori per qualità di gioco visti negli ultimi anni. Poi cede, alla ricerca di maggiore solidità, che arriva. Prova a schierare il 4-3-1-2 ma non si trova, allora passa a tre. La sensazione è che avrebbe comunque ottenuto i playoff, piazzamento che avrebbe rispecchiato il valore della rosa. Il suo record di vittorie esterne è comunque consegnato alla storia del club.

Corini 7: Un mezzo voto in più per il tecnico di Bagnolo. Dopo infatti il suo arrivo qualche miglioramento nel gioco c’è stato e il lavoro mentale sui giocatori è stato incredibile. Avrebbe meritato di poter ricominciare l’annata, ma sappiamo come vanno le cose nella società di via Ferramola. 

BRESCIA VOTO 6.5Il bilancio stagionale è positivo: ci sono sicuramente dei rimpianti (qualche pareggio di troppo con le squadre nelle ultime posizioni di classifica, il gol di Latte Lath e la sconfitta di Cittadella) ma anche alcuni elementi da cui ripartire (la crescita di alcuni giovani, Bisoli-Cistana e Moreo). In un anno abbiamo visto quattro Brescia diversi, schierati prima con il 4-3-3, poi con il 4-3-1-2, in seguito a tre in difesa e infine con il ritorno al “modulo presidenziale”. Si sono succeduti quattro direttori sportivi e due allenatori e mezzo, ma nonostante questo la squadra si è sempre comportata in modo professionale. Un po’ più di serenità in tanti momenti non avrebbe fatto male, anche per salvaguardare gli stessi investimenti del presidente Massimo Cellino. Ormai è diventato esercizio stucchevole scrivere “speriamo che la società possa imparare dagli errori di quest’anno”: sappiamo già infatti che ciò non accadrà. Sarà infatti rifondazione, anche se sarebbero bastati due ritocchi alla squadra di quest’anno. Pazienza.

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