Sarà capitato anche a voi, immagino, di beccare lo pseudo tifoso da bar, quello che, mentre discuti della partita con qualcuno, si avvicina, e ti dice: “ndet amò a eder el bresa?” E lo fa con quello sguardo da fratello maggiore quando hai 10 anni e ti chiede se credi ancora a S.Lucia, oppure, appena ottenuta la promozione, scuote la testa, serio, e se ne esce con la gufata per eccellenza: tanto turna endrè sùbit!
E non sapete quanto mi girino le eliche (diciamo così…), a sentire questi scienziati.
Ma chi sono, questi personaggi? Bene, questo mammifero, nidifica nei nostri quartieri, respira la nostra stessa aria, beve i nostri stessi pirli, ma ha il palato fine, almeno nel calcio, mica gente da serie B, Lui, ha gusti da Champions, poverino, è fatto così, solo il meglio, per Lui, fa niente si alimenta di schifezze surgelate e beve il vino del cartone: nel calcio, è un aristocratico.
E allora lo incalzi, attaccandolo sulla sua brescianità sparita, ma Lui è campione della tripla scusa carpiata, e si inventa le cose più disparate per non frequentare la parrocchia : prima era per Gino, che non andava allo stadio, ma adesso non regge più, visto che il povero Corioni, ci ha lasciato da qualche anno, poi per lo stadio, che dai, non è S.Siro o l’Allianz, ma il nostro l’hanno almeno riassettato, si, ma fa caldo, dice, poi freddo, è all’aperto ( è biodegradabile, Lui…), è il compleanno del gatto, c’è il festival svedese della brugola, non c’è il parcheggio, il catering, la baby sitter, il centro commerciale dove far pascolare la sua metà intanto che si gioca. Ah, e non c’è più Baggio ma, state tranquilli, che non veniva neppure allora, Lui, già c’erano le brugole svedesi, e le scuse un tanto al chilo…
EZIO FRIGERIO