Siamo arrivati alla fine di questo cammino lungo e tormentoso. Il Monza ci chiude in faccia la porta che avrebbe potuto portarci ad una possibile promozione in Serie A. Questa stagione è stata caratterizzata da scalate verso il cielo e cadute rovinose sul campo d’erba verde. Ci sono state vittorie che ci hanno riportato la speranza e sconfitte che ci hanno fatto dubitare delle nostre potenzialità. Ho visto una squadra molto unita e sempre pronta ad aiutarsi nei momenti di difficoltà. Ho notato con grande felicità dei giovani ragazzi rincorrere il proprio sogno stando dietro ad un pallone e gonfiando le reti di quei campi italiani che abbiamo visitato quest’anno con gioia e amore. Il Brescia è questo. È attaccamento per quella maglia bianco e azzurra che ormai è diventata la nostra seconda pelle. Brescia sono quei cori che si cantano a squarciagola sui pullman pronti per partire in vista di una nuova trasferta. Brescia sono gli striscioni e le sciarpate, sono le risate e i pianti. Brescia è Bisoli che ha portato con onore la fascia da capitano per tutto il campionato e che si è lasciato sfuggire delle lacrime liberatorie dopo quel maledetto fischio finale all’U-Power Stadium. Brescia sono Tramoni e Moreo che ci hanno fatto emozionare con quei gol che hanno sbloccato con onore le due partite contro il Monza. Brescia sono tutti quei ragazzi che con immensa passione hanno indossato quella maglia dalla V bianca sul petto. Brescia siamo noi bresciani fino al midollo che per la leonessa saremmo disposti persino a scalare il monte Everest. Noi siamo tutto questo, una grande famiglia unita nel bene e nel male. Urliamolo ancora una volta, Forza Brescia. Daniela Franchi