IL RETROSCENA: SALE GROSSO SUL GAGLIARDETTO, ”LACRIME AVVELENATE” SUGLI AVVERSARI IN RISCALDAMENTO E PRANDINI AL FIANCO, MA LA SCARAMANZIA DI CELLINO NON FUNZIONA

Brescia. Massimo Cellino ha dato fondo a tutte le sue scaramanzie per riuscire a passare il turno con il Monza, ma non sono servite. Dopo aver assegnato a Berlusconi e Galliani in gara 1 gli stessi posti dati a Santopadre e ai dirigenti del Perugia, a Monza ha fatto cospargere di sale grosso il gagliardetto che Bisoli ha scambiato con Barberis prima del fischio d’inizio e al momento dell’ingresso sul campo dei giocatori del Monza ha lanciato loro le ”lacrime avvelenate”, gesto che fa spesso anche durante le partite. Cellino, per l’occasione, ha voluto al suo fianco in tribuna anche Ettore Prandini, presidente di Coldiretti nazionale e papà di Paolo, portiere della Primavera e già visto anche il panchina con la prima squadra.

Tutte scaramanzie che non sono servite a nulla, così come nel campionato scorso quando ad Empoli fece indossare ai giocatori mutande di color viola, ma la partita finì 4-2 per la compagine allenata da Andreazzoli.

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