IL DOPPIO EX CALORI: ”PER IL BRESCIA DETERMINANTE L’ASPETTO MENTALE, IL PERUGIA HA ENTUSIASMO E TI FA GIOCAR MALE”

“La favorita per i playoff? Impossibile a dirsi, se non tirando a caso. Di logica ce n’è pochissima. Sono felice di allenare i ragazzi della Lazio, da tempo volevo guidare una squadra nel settore giovanile”

Roma. Alessandro Calori, reduce dal ritorno da avversario al San Filippo con la Lazio Primavera (il Brescia ha eliminato le baby aquile qualificandosi per la semifinale promozione), analizza da doppio ex la sfida di sabato prossimo tra le Rondinelle e il Perugia. 

Alessandro Calori quando giocava nel Brescia

Il suo ritorno a Brescia non è andato come sperava: sarebbe servita l’impresa e non è arrivata…

«Si, l’impresa non è arrivata. Avremmo meritato forse qualcosa in più, ma purtroppo abbiamo sbagliato l’andata». 

Come è stato tornare sui campi dove ha allenato per due stagioni e mezzo?

«Sono tornato in un posto a me molto caro. Poi da quando c’ero io tante cose sono cambiate, il Brescia ha anche un nuovo centro sportivo di proprietà». 

Una curiosità: come mai la scelta di allenare i ragazzi, dopo tanti anni tra i grandi?

«È una cosa che mi andava di fare da tempo: fortunatamente ho la possibilità di scegliere ciò che voglio fare. Tanti non possono. E‘ una scelta che ho voluto fare a cinquantasette anni, mi è capitata questa occasione e l’ho presa. Una bella esperienza, mi sto trovando bene, è un mondo diverso. A breve vedremo se tornerò ad allenare i grandi». 

Il suo Brescia arrivò ai playoff di rincorsa nel 2013 venendo poi eliminato immeritatamente dal Livorno mentre quest’anno i biancazzurri, dopo esser stati in zona promozione diretta, si son dovuti accontentare del quinto posto. Servirà dunque un approccio mentale diverso?

«Su queste cose dovrà essere bravo Corini, perché conosce la situazione e l’ambiente, avendolo già vissuto. Ci sarà da fare un lavoro soprattutto mentale, ma per tutte le squadre: c’è magari chi ha fatto la rincorsa ed arriva con tanto entusiasmo però poi ci sono anche i valori e quest’ultimi sono non dico determinanti, ma importanti. Giocare in casa sarà anche un vantaggio e bisognerà sfruttarlo». 

Alessandro Calori sulla panchina del Brescia

Cosa pensa del Perugia di Alvini?

«È una squadra che ha acciuffato il playoff di rincorsa, in una gara difficile come quella contro il Monza. E‘ stata una partita dalle forti emozioni, sono stati bravi a cogliere l’ultimo treno per fare questi playoff. Il Perugia gioca sull’intensità, fa giocare male: rispecchia a pieno la filosofia del suo allenatore. Ha anche però dei valori tecnici, se la giocherà con l’entusiasmo di chi è arrivato ai playoff all’ultimo secondo. Questo è un altro aspetto importante». 

La figurina di Alessandro Calori quando giocava nel Perugia

Qual è, a suo avviso, la squadra favorita per la promozione?

«Quest’anno è stato un campionato in cui è davvero regnato l’equilibrio: le retrocesse dalla A dell’anno scorso che pensavano di tornare subito su e non ce l’hanno fatta, la Cremonese che dopo un lavoro di due-tre anni ha raggiunto la promozione, il Pisa che ha fatto metà campionato primo e poi lo si trova ai playoff, così come gli stessi Monza e Brescia, pur avendo fatto un campionato importante. Infine c’è pure il Benevento, che nonostante abbia perso tre delle ultime quattro partite è lì. Ci sono queste squadre che sono forti, però saranno deluse: trovare la favorita per logica è complicato, visto che andrà in A solo una e di logica ce n’è poca; pure l’Ascoli è arrivato bene ai playoff e c’è tanto entusiasmo: giocare al Del Duca non sarà facile per nessuno. Ci sono tante squadre forti: il Pisa a gennaio ha messo dentro Torregrossa, Benali e Puscas, tre giocatori davvero importanti per la categoria. Conterà come una squadra arriverà a questi spareggi mentalmente e fisicamente, altro è tirare ad indovinare». 

Quindi le possibilità di promozione del Brescia sono come quelle delle altre?

«Si esatto, sono come quelle di Monza, Pisa, Benevento, che hanno qualcosa in più rispetto a Perugia ed Ascoli. Queste due però hanno l’entusiasmo, che è sempre importante».