QUEL GOL CHE ADESSO DEVE SEGNARE LA SOCIETA’

Cellino e i suoi più stretti collaboratori chiamati a ricompattare l’ambiente trasferendo serenità e fiducia, mettendo da parte gli individualismi

Brescia. E’ in momenti come quello che sta vivendo adesso il Brescia che una società può e deve incidere, non pretendendo di fare la voce grossa imponendo scelte di uomini o dettami di gioco bensì inculcando serenità, autostima, consapevolezza tra i giocatori e lo staff tecnico. 

Per una volta Massimo Cellino dovrà riuscire a non fare il protagonista assoluto, convinto di avere sempre le verità in tasca (che poi alla prova dei fatti…), ma dovrà essere capace di recitare da gregario di lusso, mettendosi in cima al gruppo per tirare in salita senza pretendere chissà cosa al momento del traguardo perchè se sulla linea del traguardo Corini e i suoi ragazzi arriveranno a braccia alzate, allora sarà la vittoria di tutti. Sì, anche e soprattuto del presidente plenipotenziario, senza bisogno di egocentrismi, di riflettori accesi, di cori o striscioni. Il gol che Cellino deve segnare adesso è il più importante di sempre, di sicuro da quando è proprietario della vecchia, cara Leonessa. Se tiene i nervi a posto e la mente lucida, è uomo di calcio come pochi ce ne sono in circolazione. Faccia il bene suo e della sua squadra, provando per una volta a cambiare modo di agire. 

Per riuscirci dovrà essere aiutato da un direttore sportivo come Francesco Marroccu che ne conosce bene tutte le sfaccettature comportamentali e, perchè no, da due componenti del Cda bresciani doc: gli avvocati Giampiero Rampinelli Rota e Aldo Ghirardi. Una scrivania, un ruolo, una poltrona in consiglio di amministrazione non sono solo posti da tenere caldi per vanagloria, comportano onori e oneri, responsabilità nei confronti di tutta una città, una presa di coscienza. Non è questo il momento di assecondare e basta, è ora di far sentire la propria voce, un’esperienza, un senso di appartenenza. Confrontandosi e, se serve, contraddicendo. Siamo di fronte al famoso “fare il bene del Brescia”, che a volte viene richiesto a giornalisti locali e tifosi, ma che solo chi è nella stanza dei bottoni può far suo e utilizzare al meglio. 

La stagione non è ancora da catalogare sotto forma di fallimento, l’importante è aver capito gli errori adesso che si è ancora in tempo.  

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