Il Brescia, che vincendo si sarebbe portato a -1 dal secondo posto, cade a Cittadella (prima sconfitta stagionale con Corini) e si ritrova quinto a 90 minuti dalla fine del campionato. Decide un gran gol del carneade Cassandro
Cittadella. L’elettricità, quella che il direttore sportivo Marroccu disse di vedere dopo l’arrivo di Corini negli occhi di giocatori, tifosi e persino giornalisti, si è spenta. Il Brescia è al buio. Per la terza partita consecutiva non riesce a vincere, anzi stavolta dopo due pareggi (Monza e Spal) arriva anche la sconfitta, la sesta stagionale, la prima con Corini nuovamente in panchina.

La situazione. E si torna al punto di partenza ovvero quando venne esonerato Inzaghi: quinto era e quinto è il Brescia. A 90’ dalla fine. Ma non è tanto o solo la posizione di classifica che adesso preoccupa (non si può più arrivare secondi, ma c’è ancora almeno la chance di evitare il turno preliminare dei play off) quanto piuttosto la nuova involuzione (sì, anche a livello di gioco) di una squadra che si schianta contro la bestia nera Cittadella, che per la nona partita consecutiva negli ultimi cinque anni regala una delusione al popolo biancoazzurro. Una tifoseria che ci aveva creduto ancora una volta, seguendo in oltre 1500 unità il Brescia che con una vittoria si sarebbe ritrovato a -1 dal Monza secondo in classifica, un Monza che chiuderà la stagione in casa di un Perugia che può ancora agguantare (e superare per il vantaggio negli scontri diretti) il Frosinone che venerdì ospiterà un Pisa in teoria ancora in grado di agguantare (e superare per il vantaggio negli scontri diretti) proprio il Monza al secondo posto. Insomma, i biancoazzurri hanno dato un altro calcio al secchio del latte (Lath). La perseveranza di una squadra in questo senso davvero diabolica.

Il match. Già dopo 30” c’era stato il primo segnale che Bisoli e i suoi fratelli vestiti di biancoazzurro non erano entrati con il piglio giusto, regalando un calcio d’angolo al Cittadella. Un Cittadella che nel pre partita aveva perso anche Baldini, dopo aver dovuto mettere Cassandro nell’inedito ruolo di terzino sinistro dove mancavano sia Donnarumma che Benedetti. E proprio il carneade Cassandro, che non segnava dal 15 gennaio 2017 quando ancora giocava nelle giovanili del Bologna, ha messo palla dove la mamma nasconde la marmellata al 17’ del secondo tempo. Dopo un primo tempo insulso, nel quale avevano già rischiato di andare sotto, le rondinelle si sono date una mossa nella ripresa anche e soprattutto grazie all’ingresso di Palacio, l’uomo che può star fermo un mese, ma che in questa serie B domina anche se giocasse in infradito, alla faccia di chi lo considera vecchio, inutile, persino dannoso. Nell’insieme del match il Brescia avrebbe meritato almeno un pareggio, se non addirittura la vittoria considerando le palle gol avute nei secondi 45’, ma non c’è giustificazione alcuna per non essere riusciti a vincere questa gara che ancora una volta ha messo in luce lacune strutturali: mancanza di un regista e di un bomber. Sarà anche un ritornello stucchevole, ma non occorrono analisi troppo elaborate per sostenerlo.


Il futuro. Per fortuna del Brescia la qualità media di questo campionato resta modesta (da quanto non succedeva che a 90’ dalla fine non ci fosse ancora il nome di una promossa?) e quindi c’è ancora il tempo di rimettersi a mungere la mucca. Secchio e latte ci sono. Si prega di non sprecarli un’altra volta.
LE METAMORFOSI TATTICHE
Dal 1’ (4-3-1-2)
Joronen; Sabelli, Cistana, Adorni, Pajac; Bisoli, Van de Looi, Bertagnoli; Tramoni, Moreo, Bajic.
Dal 1’ st (4-3-1-2) Léris per Bajic
Joronen; Sabelli, Cistana, Adorni, Pajac; Bisoli, Van de Looi, Bertagnoli; LERIS; Tramoni, Moreo.
Dal 17’ st (4-3-1-2) Palacio per Van de Looi
Joronen; Sabelli, Cistana, Adorni, Pajac; Bertagnoli, Bisoli, Léris; Tramoni; PALACIO, Moreo.
Dal 28’ st (4-3-1-2) Huard per Pajac e Jagiello per Bertagnoli
Joronen; Sabelli, Cistana, Adorni, HUARD; JAGIELLO, Bisoli, Léris; Tramoni; Palacio, Moreo.
Dal 38’ st (4-3-1-2) Bianchi per Tramoni
Joronen; Sabelli, Cistana, Adorni, Huard; Jagiello, Bisoli, Léris; Palacio; BIANCHI, Moreo.