ESCLUSIVO, MARCHETTI (DIESSE CITTADELLA): “ONORARE LA MAGLIA DA NOI E’ UN VALORE IMPRESCINDIBILE. SALUTERO’ ADORNI, ANCHE SE HA SCELTO UN MODO POCO ELEGANTE PER ANDARSENE”

A Bresciaingol.com parla il direttore generale dei veneti: ”Non è vero che con il Brescia i miei giocatori non si giocano nulla, io sto già facendo valutazioni per l’anno prossimo. Cellino è un presidente che quando vuole un giocatore sa come ottenerlo”

Cittadella. Stefano Marchetti è uomo da calcio d’altri tempi: dal 2005 è direttore generale e uomo mercato di un Cittadella che sembra la reincarnazione della Cremonese di Luzzara e Favalli che a cavallo tra gli anni Ottanta-Novanta creò un miracolo calcistico di provincia. Uomo di sanissimi principi, ha la fiducia totale e incondizionata del presidente Andrea Gabrielli e dopo aver sfiorato per due anni la serie A, perdendo la finale play off anche per via di alcune circostanze quantomeno strane, quest’anno ha pagato la mancanza nel momento decisivo dei due attaccanti Tounkara e Okwonkwo. Stefano Marchetti in questi anni ha avuto anche la possibilità di accasarsi in piazze più grandi e ambiziose del calcio italiano, ma “qui a Cittadella – racconta spesso – ho tutto quello che mi serve per fare calcio come piace a me”. Un piccolo mondo antico, dove scrive di anno in anno favole che possono essere più o meno a lieto fine, ma che creano invidia a chi con budget decisamente più importanti non riesce ad ottenere certi risultati che sono invece ormai piacevole tradizione per il club granata. Stefano Marchetti ha accettato di parlare in esclusiva con Bresciaingol.com

Marchetti, siete stati protagonisti vostro malgrado di una polemica con il presidente dell’Ascoli che vi ha “accusati” di aver giocato una sorta di partita della vita lunedì scorso portando via un punto dal “Del Duca” nonostante non abbiate più nulla da chiedere alla vostra stagione. Avete controbattuto con un comunicato stampa nel quale avete espresso tutta la vostra indignazione. Ci racconta qualcosa in più?

“Queste polemiche fanno ridere i polli. In Italia non ce la facciamo proprio a scollinare dalla solita, arcaica, mentalità e seguire un percorso di etica sportiva che all’estero è all’ordine del giorno. Onorare il campionato dovrebbe essere nella normalità e invece qui ci si stupisce ancora. Incredibile. Il Cittadella da sempre gioca al massimo tutte le partite. A volte ci riesce, a volte no, ma il rispetto per la maglia non deve mai venire meno. Anche in allenamento: se vedo un giocatore che non ce la mette tutta, m’incazzo. Ho una certa età ormai (56 anni, ndr) e mi sono stufato di ascoltare certi ragionamenti che non centrano nulla con il calcio e lo sport in generale”. 

Quindi anche sabato con il Brescia massimo impegno da parte vostra?

“Certo, ci mancherebbe. Ma non perchè il presidente dell’Ascoli ha detto che d’ora in poi terrà d’occhio le nostre prestazioni: i miei giocatori sanno che le partite vanno tutte onorate, è un valore imprescindibile. Non è vero che contro il Brescia non si giocano niente, io sto facendo delle valutazioni su chi tenere l’anno prossimo e quindi chi vuole restare a Cittadella deve sfruttare queste partite che ancora mancano per farci vedere che ha voglia di restare con noi”. 

A distanza di mesi ha digerito la vicenda Adorni?

“Ribadisco quello che dissi a gennaio ovvero che non mi sono piaciuti i modi. Ma non da parte del Brescia, che ha fatto il suo e sappiamo che Cellino quando vuole un giocatore a tutti i costi sa come ottenerlo, mi riferisco ai modi del giocatore stesso che da noi era sempre stato trattato bene e poteva andarsene in modo più elegante dopo tanti anni passati con la maglia granata”. 

Ha seguito come Adorni ha giocato in biancoazzurro in questi mesi? 

“Devo essere sincero: no. Comunque per me adesso la vicenda è chiusa e se incrocerò Davide nel pre o dopo partita lo saluterò. Ci mancherebbe, l’educazione prima di tutto”. 

Quanto vi hanno tarpato le ali nella corsa ai play off l’infortunio di Tounkara e la vicenda di positività al doping (per una pomata vietata…) di Okwonkwo?

“Ci sono venuti meno due attaccanti fisici, bravi ad attaccare la profondità. Sicuramente tutto questo ha influito, ma devo fare i complimenti a chi li ha sostituiti perchè sono stati autori comunque di prestazioni importanti. Abbiamo dovuto cambiare modo di giocare, ma abbiamo fatto ugualmente delle belle gare. Certo spiace aver mancato i play off, che erano ormai diventati per noi una piacevole abitudine”. 

Da uomo di calcio come vede questo rush finale combattutissimo nei primi posti della classifica?

“Beh, è bellissimo. Conferma il livellamento verso l’alto in atto in serie B. Impossibile fare pronostici su chi salirà, anche se il Lecce ora ha un indubbio vantaggio. Ci sono squadre attrezzatissime e il Brescia è tra queste. In fondo alla classifica invece hanno un po’ dormicchiato per svegliarsi solo adesso”.