Inizia oggi una rubrica nella quale Daniela Franchi ci spiega come vede il Brescia un’adolescente innamorata delle rondinelle
Che la squadra fornisca buone prestazioni o meno, la tensione resta sempre parte di me. Oltrepasso la rampa gialla e salgo quei gradini che mi portano finalmente a casa, in quello stadio che da sempre amo.
Vedo i giocatori che si allenano sparsi nella nostra metà del campo, sotto all’immensa Curva Nord. Il trio Bisoli-Sabelli-Van De Looi è intento a compiere dei passaggi durante il riscaldamento e Proia, già pronto per la partitella, indossa la casacca arancione appariscente. Guardo gli avversari e nuovamente poso gli occhi su quei ragazzi che ogni settimana combattono con la leonessa sul petto, sperando che tutto vada tutto bene, pronta ad esultare nuovamente sui quei seggiolini bianchi e azzurri. Il primo tempo risulta essere una fase di studio con svariate occasioni da gol per entrambe le squadre, ma la costanza degli undici scesi in campo mi trasmette fiducia e speranza per la visione di un ottimo secondo tempo.
Bisogna aspettare il sessantaquattresimo per vedere il gol partita siglato dalle rondinelle con colui che non mi delude mai, Stefano Moreo, complice anche la deviazione del difensore parmense Del Prato, calciatore di orini bergamasche.
Una vittoria che mi riporta la speranza e mi fa guardare con occhi fiduciosi il prossimo match contro il Monza, una tappa fondamentale per il finale di questo campionato.
Passo dopo passo il Brescia si sta riavvicinando alla vetta della classifica pronto a combattere nuovamente per il sogno della Serie A.
Daniela Franchi