MARROCCU: “CAMBIO NEL SETTORE GIOVANILE PERCHE’ NON C’ERA UNITA’ D’INTENTI”. MELONI: “ATTUEREMO UN MODELLO BARCELLONA, TUTTE LE SQUADRE CON IL 4-3-1-2”

Migliorati: ”Più importanza al gesto tecnico e alla brescianità, il risultato non dovrà essere così vincolante”

Brescia. Presentato ufficialmente Nereo Omero Meloni come nuovo responsabile del settore giovanile del Brescia. Nell’ introdurlo il direttore sportivo Francesco Marroccu ha detto: “C’è stata un’interruzione naturale del rapporto con il responsabile precedente (Christian Botturi, ndr) e abbiamo trovato (dice sorridendo, ndr) un bresciano con origini sarde. Con la nuova coppia (con Meroni ci sarà anche Paolo Migliorati promosso direttore tecnico, ndr) pensiamo si possa creare un concetto maggiore dal punto di vista di squadra e collaborazione. Quando arrivai al Brescia dissi che Zanardini, Botturi e Migliorati mi avrebbero accompagnato nel mio percorso, ma non ho trovato i presupposti per fare squadre nei mesi successivi. L’identità sarà la stessa. Continueremo con tutto quello che abbiamo costruito con Botturi ovvero il progetto di Cellino: avere tutti al Centro Sportivo di Torbole Casaglia, dai primi calci alla Primavera. La separazione, non solo logistica, tra San Filippo e Torbole è stato un motivo di discussione con Botturi. Vogliamo andare in una continuità metodologica e se è rimasto solo Migliorati è perchè sposa lo stesso progetto. Fare squadra è più importante che avere qualità e valori. Non esiste che nel settore giovanili non ci sia un unico obiettivo: non è quello di vincere i campionati, anche se meritoriamente i ragazzi quest’anno sono ai vertici, ma è più importante avere i Tonali, i Cistana, i Semprini…”. 

Nereo Omero Meloni (Nella foto in evidenza è il primo da sinistra). “Ringrazio tutti per l’accoglienza, nelle prime tre settimane che sono già state fruttuose mi sono sentito subito a casa. Sono molto felice, molto carico. Iniziai proprio al Brescia 14 anni fa come stagista, tornare oggi mi riempie di orgoglio. La collaborazione con Migliorati è stata fantastica dalla prima chiacchierata. Ci conoscevamo da anni e ritrovarci, nonostante percorsi differenti, è stato molto bello. Io da ragazzo andavo in Curva Nord e per me il settore giovanile del Brescia è da sempre un’eccellenza tecnica e umana. Se non si conoscono le radici è più difficile capire. Io credo molto in questo poi bisogna avere l’onestà di vedere cosa c’è attorno a noi e dove può andare in campo. L’idea della società è quella di un centrocampo a tre, con il trequartista, il play e una difesa a quattro: tutto questo sarà il modello anche del settore giovanile. Il sistema di gioco è però solo una parte del progetto. Bisogna lasciare ai giocatori la capacità di fare quello che viene dal loro talento, con la possibilità di sbagliare. E’ un passaggio fondamentale. Mireremo sempre alla vittoria, è normale, ma deve essere una conseguenza e non un fine di quello che facciamo. Possiamo rubare questo al Barcellona, ma anche al Brescia stesso che da anni ha un’impronta precisa. Condividere gli spazi con la prima squadra è un moltiplicatore di energia e ci rende un club unico in Italia o comunque molto, molto raro”.

Nereo Omero Meloni durante la conferenza

Paolo Migliorati (nella foto in evidenza il primo da destra). “Io sto facendo un corso da direttore sportivo dove si parla di stadi nuovi, di sostenibilità, ma il fulcro è ancora portare giocatori in prima squadra per creare le famose plusvalenze che aiutino i club. Il sistema di gioco non è vincolante, in qualunque sistema di gioco può identificarsi ogni giocatore. Siccome il modulo di Cellino è avere un trequartista e due punte sarebbe bello riuscire a formare i giocatori di fantasia tra ragazzini bresciani senza bisogno di andare a prenderli da fuori. In Italia c’è una mentalità che fa puntare troppo al risultato. Ci sono istruttori che pensano troppo a loro stessi per cercare di far carriera anzichè pensare alla crescita del ragazzo. Vogliamo formare anche gli allenatori delle squadre affiliate. I talenti veri alla Pirlo o Balotelli non ci sono più come una volta perchè non c’è libertà di lasciargli il gesto tecnico”.

Nereo Omero Meloni. “L’età della selezione si sta abbassando sempre più e bisogna adeguarsi. Pensiamo di poter arricchire i ragazzi fin da piccoli. Il percorso va fatto all’interno del club, non fuori. Dobbiamo arricchire anche gli aspetti cognitivi. Eventuali cambi di panchine o staff non sono argomenti all’ordine del giorno. Dobbiamo ancora condividere”.