CON CORINI GIU’ LA SARACINESCA

Dopo sei gare consecutive con almeno un gol subito, il Brescia è tornato a mostrare una buona tenuta difensiva (da 184’ la porta è chiusa): decisiva la crescita di Adorni e Sabelli

Brescia. La solidità difensiva logora chi non ce l’ha. Ricontestualizzare nel mondo del calcio la frase più celebre di Giulio Andreotti può essere utile a sintetizzare l’approccio al calcio nel nostro paese: prima di tutto non prendere gol. Poi penseremo al resto. In questa stagione il Brescia ha cercato, almeno inizialmente, di ribaltare il paradigma; i quattro gol subiti in casa dal Como hanno però respinto il tentativo rivoluzionario, e Inzaghi è subito tornato a più miti consigli. D’altronde, se non si subisce gol almeno un punto è garantito… 

Questione di mentalità. De Ligt, centrale della Juventus, ha rilasciato qualche giorno fa una lunga intervista, in cui ha raccontato di aver dovuto abituarsi a una mentalità completamente nuova per lui: in Olanda, se l’Aiax vince con la quindicesima in classifica per meno di due a zero i tifosi non sono contenti, mentre in Italia tutto ciò è perfettamente normale. Secondo lui è dovuto al fatto che il livello medio in Italia è molto più alto rispetto all’Olanda; e se ciò è valido in serie A, figuriamoci in serie B, campionato che è già equilibrato per definizione ma quest’anno addirittura equilibratissimo. Tornando alle vicende di casa nostra, il Brescia mercoledì ha affrontato una squadra che ha fatto della solidità una delle chiavi del suo successo: il Pisa infatti, prima di mercoledì, non subiva gol in casa da 201’ minuti e aveva mantenuto la rete inviolata in ben quindici partite su trentadue, contro le dieci del Brescia. I ragazzi di Corini invece, prima della partita contro il Vicenza, venivano da sei partite consecutive con almeno un gol subito all’attivo; tutto ciò era piuttosto preoccupante, perché ogni volta finiva un giocatore diverso sul banco degli imputati: una volta Joronen che non esce, un’altra Cistana stanco e distratto, poi Adorni non ai livelli di Cittadella e infine Pajac e Sabelli molli e disattenti. Corini dunque, subentrando ad Inzaghi, oltre ad aver rivitalizzato alcuni elementi della rosa, ha cercato di far interiorizzare un nuovo approccio, ovvero cercare il più possibile di fare gioco, perché se la palla è in tuo possesso non è in mano agli avversari, e quindi i pericoli si riducono. 

Giù la saracinesca. La nuova idea di calcio è fin da subito risultata efficace: i ragazzi di Corini contro il Vicenza hanno messo già nel primo tempo alle corde gli avversari, andando a riposo in vantaggio di due gol, per poi limitarsi a controllare nella ripresa. Contro il Pisa l’approccio è stato simile, ma sono però mancate le segnature. L’ultima rete subita dalle rondinelle è quella di Cambiaghi al 41’ in Pordenone-Brescia. Recuperi esclusi la porta di Joronen è chiusa da 184’. Per il prosieguo del campionato fa ben sperare l’aver subito decisamente poco in entrambi i match sopracitati, ovvero dieci tiri in totale in due incontri, di cui solo sei in porta. Nulla di tutto questo sarebbe però stato possibile senza la crescita di due giocatori in particolare, ovvero Adorni e Sabelli: il primo dopo una partenza da incubo si sta pian piano risollevando, inanellando prestazioni solide con una certa continuità; il secondo con Corini è tornato sui suoi ottimi standard per la categoria, segnale che probabilmente il Genio di Bagnolo riesce a toccare le corde giuste del giocatore, ciò che non era riuscito a fare nella precedente gestione Filippo Inzaghi. Lunedì sera ci sarà un nuovo stress test per la retroguardia biancoblu, ovvero il Parma, che andrà affrontato senza Cistana, squalificato: le prestazioni di Mangraviti di quest’anno fanno comunque ben sperare di poterlo superare felicemente.