PAOLO BRAVO (DS SUD TIROL): ”SERIE B DAL LIVELLO MOLTO ALTO, DAL BRESCIA PRENDEREI BISOLI E BAJIC”

Il dirigente bresciano, in coppia con mister Javorcic, sta pilotando i bolzanini verso la promozione in serie B

Bolzano. Quando era giocatore, spesso usciva dalla porta secondaria e percorreva a piedi tutto il viale che dallo stadio di Rimini portava a Marina centro, posto dove abitava, con vista mare. Non amava le luci della ribalta, adorava il calore della Romagna ma di temperamento rimaneva un uomo della sua terra: parole poche , parlano i fatti, uno di sostanza per intenderci. Quando metteva piedi sul terreno di gioco al “Romeo Neri” i distinti gli tributavano un’autentica ovazione ad ogni partita. I tifosi del Rimini gli hanno dedicato un club. Paolo Bravo bresciano doc ora è il direttore sportivo del SudTirol, primo in serie C e pronto per la volata finale verso la B.

Paolo Bravo, spesso la vediamo al Rigamonti. Come mai?

“Passo a trovare mia sorella e quando la mia visita coincide con la partita del Brescia vengo al Rigamonti. Seguo anche altre partite, San Zeno Naviglio rimane una mia base logistica”.

Che idea si è fatto di questa serie B?

“È di un livello alto, molto più di quella degli anni scorsi. Ci sono tante squadre che possono ambire alla promozione e infatti il campionato è molto equilibrato. Parecchie piazze hanno budget importati e questo non fa che aumentare il livello della categoria”.

Javorcic mister del SudTirol cosa le ha raccontato dell’esperienza a Brescia ?

“Non ne abbiamo mai parlato, so che è molto legato a Brescia. È la città che lo ha adottato dopo la partenza da Spalato2.

Su Lucca aveva espresso un parere positivo quando ancora giocava nella Primavera del Brescia, ha qualche altro nome da suggerirci ?

“Curto del SudTirol e Colombo della Spal promettono bene”.

Che giocatore del Brescia si porterebbe al SudTirol?

“Tanti, ma non so se verrebbero (ride, ndr). Bisoli è un ottimo centrocampista con cui ho un legame anche affettivo, l’ho avuto a Sant’Arcangelo e in più conosco il padre. E poi mi piace Bajic”.

Umberto Ziliani