BRESCIA GRANDE CON LE PICCOLE, NON COSI’ CON LE GRANDI

Sono diciotto su ventiquattro disponibili i punti totalizzati contro le squadre in zona retrocessione e playout, solo nove invece quelli con le prime sei

Brescia. Si dice sempre che in serie B non esistono partite semplici. Vero. Ciò che è improbabile nella massima serie, ovvero la vittoria, tanto per fare un esempio, della Salernitana sull’Inter, diventa quantomeno possibile nella serie cadetta: nessuno infatti può mai escludere a priori un inciampo delle prime, anche contro l’ultima in classifica. Qualche anno fa ad esempio il Brescia, pur non essendo tra le prime, rischiava di compromettere definitivamente il suo campionato in casa contro il Latina già retrocesso e praticamente fallito. Esistono però partite meno difficili di altre: è chiaro infatti come sulla carta sia molto più complicato quest’anno fare risultato a Lecce che a Pordenone. Ma il campo talvolta dice altro: il calcio non è una scienza esatta e ricordiamo tutte le difficoltà biancazzurre nel superare il muro eretto dai friulani al Rigamonti, rotto solamente dalla giocata di Pajac per Moreo. 

Dubbi amletici. Quali squadre vengono promosse in serie A? Quelle che vincono più scontri diretti possibili o quelle che contro le presunte piccole non sbagliano mai? Difficile a dirsi. Si può infatti ritenere che in fin dei conti gli scontri diretti, soprattutto in un campionato così equilibrato come questo, alla fine si appaiano tutti, ma anche che, se non vinci mai uno scontro diretto, alla fine in serie A non vai. Poi se trionfi sempre, come il Benevento di due anni fa, sei già in serie A con mesi di anticipo. Ma sono casi unici e forse irripetibili. 

Grande con le piccole. Comunque la pensiate sul quesito esposto in precedenza, il Brescia contro le piccole il suo l’ha fatto. In otto partite ha infatti totalizzato diciotto punti, frutto di cinque vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta. Da questo punto di vista, l’unico rimpianto resta il pareggio in casa contro il Crotone di metà settembre scorso: il rendimento esterno dei calabresi è infatti il peggiore di tutti, anche del Pordenone. Ad onor del vero però quella affrontata dai ragazzi di Inzaghi era comunque una squadra pericolosa, trascinata da Mulattieri che si è poi inceppato. Le altre contendenti dei biancazzurri alla promozione diretta hanno comunque fatto bene: in testa a questa speciale classifica ci sono Lecce e Monza, che con gli stessi incontri del Brescia hanno totalizzato due punti in più; seguono poi il Benevento con diciotto, ma con un incontro in meno, Pisa a quindici con un incontro in più delle squadre sopracitate e infine Cremonese a quattordici, ma con ancora tre partite da disputare contro le squadre in fondo alla graduatoria. Riusciranno Giallo e Grigio Rossi ad approfittare di un calendario più “morbido “ nel rush finale? Lo scopriremo solo vivendo. 

Rimandato con le grandi. Un dato di fatto emerge dai conti di questa specifica graduatoria: al Brescia mancano i punti e le vittorie contro le grandi. I nove punti totali sin qui realizzati in otto incontri possono soddisfare solo sino a certo punto: i due acuti contro Benevento e Cremonese vanno infatti a pari con le brutte sconfitte casalinghe contro Pisa e Monza. Assoluto equilibrio invece contro il Lecce: bilancio complessivo recita dunque due vittorie, tre pareggi e tre sconfitte. Come si sono comportate le altre? Nel caso del Pisa, benissimo: i toscani sono infatti l’unica squadra tra le “grandi “ a non aver ancora perso uno scontro diretto. Bene anche il Lecce, con tredici punti totali in nove incontri. La Cremonese è l’unica ad avere concluso tutti i big match, terminando con dodici punti totali. Peggio del Brescia hanno però fatto, fino ad adesso, Monza e Benevento: i brianzoli hanno il record di sconfitte, ben sei, con solo due vittorie all’attivo, di cui una proprio contro le Rondinelle; il Benevento invece ha il record di pareggi, cinque su otto incontri totali. 

Conclusioni. I dati, a proposito di vecchie verità, non raccontano sempre tutto. Qualche conclusione però la si può trarre: il Pisa ad esempio, quando gioca contro le grandi, si esalta, potendo giocare in ripartenza; quando invece tocca ai toscani far gioco, emerge qualche difficoltà in più. Il Lecce resta invece la più equilibrata come rendimento: a parte contro gli stessi toscani, non ha mai perso contro le squadre che, nel momento in cui scriviamo, gli stanno dietro, Cremonese esclusa. È curioso infine come il Monza faccia una gran fatica negli scontri diretti: Stroppa dovrà per forza alzare il rendimento dei suoi ragazzi, se vorrà raggiungere la massima divisione. E il Brescia? Bene, ma non benissimo: qualche punto manca. Contro Vicenza e Pordenone i sei punti non sono quindi d’obbligo, perché nel calcio non c’è nulla di obbligato, ma consigliabili, prima degli ultimi due scontri diretti che emetteranno forse un verdetto definitivo sulle ambizioni biancoblu. 

CLASSIFICA CONTRO LE ULTIME CINQUE (TRA PARENTESI IL NUMERO DI INCONTRI GIOCATI): 

1)   Monza 20 (8)

2)   Lecce 20(8)

3)   BRESCIA 18 (8)

4)   Benevento 18 (7)

5)   Pisa 15 (9)

6)   Cremonese 14 (7)

CLASSIFICA NEGLI SCONTRI DIRETTI: 

1)   Pisa 19 (7)

2)   Lecce 13 (9)

3)   Cremonese 12 (10)

4)   BRESCIA 9 (8)

5)   Benevento 8 (8)

6)   Monza 6 (8)

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