L’attuale responsabile del settore giovanile del Padova allenò l’attaccante delle rondinelle nella Primavera del Genoa: “Non sono sorpreso dalla prestazione di ieri di Flavio, so quali sono le sue qualità. È rapido, ha il senso del gol e una grande abilità nel liberarsi in area con giocate di qualità. Inzaghi potrebbe fargli fare il salto di qualità, insegnandogli a scattare sulla linea dei difensori”
Brescia. Flavio Bianchi, al torneo di Viareggio del 2019, venne nominato con il Genoa miglior giocatore della competizione. Quella squadra era allenata da Carlo Sabatini, attuale responsabile del settore giovanile del Padova, che abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare qualcosa in più sul ragazzo.

In soli diciassette minuti Flavio Bianchi ha messo a referto due assist e un gol. È sorpreso di questo impatto con la categoria?
«Ho visto gli highlights della partita di ieri sera e devo dire che non sono sorpreso. L’ho allenato un anno e conosco benissimo le caratteristiche e le potenzialità di Flavio».
In quell’anno avete raggiunto la finale del torneo di Viareggio, e Bianchi è stato nominato miglior giocatore della competizione…
«Si, abbiamo raggiunto la finale del torneo, che abbiamo purtroppo perso ai rigori, ma Bianchi è stato protagonista per tutto il torneo. Ha messo a segno in finale un gol dei suoi, è stato nominato golden boy della competizione. Diciamo che ha fatto un ottimo torneo».
Ci può raccontare le caratteristiche di Bianchi?
«Penso che le abbiate viste ieri sera: è un tipico attaccante d’area di rigore, ma non alla Toni: è un brevilineo di grande forza muscolare, baricentro basso, molto reattivo e veloce, con un grandissimo senso del gol. In area dà il meglio di sé stesso, perché è capace di movimenti brevissimi in area di rigore: è rapidissimo, molto reattivo. È a suo agio in area perché può far gol in tanti modi, sia di opportunismo come ieri sera, leggendo in anticipo dove andrà a finire il pallone, sia con movimenti molto rapidi, liberandosi al tiro anche in un fazzoletto. Se andate a vedere il gol segnato in finale del torneo di Viareggio, quello ne è un classico esempio: si è liberato in un fazzoletto con una finta, tirando poi in porta. Le sue caratteristiche migliori si intravedono anche nel secondo gol: l’assist che ha fatto a Palacio è tipico delle sue giocate. In spazi ristrettissimi ha le capacità sia fisico-atletiche che tecniche per fare giocate di altissimo livello».
Ciò che si è potuto notare, nei suoi due spezzoni di partita, è la voglia con cui entra in campo, con una carica esagerata…
«È sempre stato molto determinato, convinto delle sue potenzialità che sta ora esprimendo. Secondo me un surplus glielo può dare il mister perché sappiamo chi è Pippo Inzaghi: gli può dare dei consigli importanti. Flavio si sa muovere in area di rigore, mi viene però da pensare che se il mister gli desse gli opportuni suggerimenti per muoversi sulla linea dei difensori, potrebbe diventare devastante anche in quelle situazioni. Nei primi metri è infatti imprendibile. Brescia potrebbe essere un trampolino di lancio importantissimo per lui, che ha il dono di poter essere decisivo anche entrando dalla panchina, perché è subito pronto. Vedo benissimo la collocazione di Brescia, squadra di altissimo livello e con grandi ambizioni: per un giovane potrebbe essere complicato trovare degli spazi, ma sono sicuro che Flavio se li saprà ricavare, perché è fortemente determinato e ha tutte le qualità per farsi valere come attaccante».