“Per sbloccare questo match serviva la stoccata ed è arrivata. Qui si cerca sempre qualcosa che non va, ma va bene così: certe critiche ci stimolano. Ora ci sarà da divertirsi con gli scontri diretti…”
Brescia. Per Pippo Inzaghi c’è di nuovo il primato in classifica, almeno per qualche ora, e la soddisfazione di aver vinto una gara così difficile, in rimonta, è tanta.
Vittoria sofferta, ma meritata?
“Siamo partiti molto bene, forse pensavamo fosse tutto semplice. Abbiamo preso un gol che non dovevamo prendere, il Perugia una volta rimasto in dieci si è messo tutto indietro come era normale che fosse. Ci voleva la stoccata ed è arrivata”.
L’entrata di Bianchi è stata la chiave per vincere la partita?
“Bianchi è arrivato da poco, ma si è meritato questa chance. Lui è uno bravo a farsi trovare pronto. Sente la porta dentro l’area. Un gol alla Inzaghi? Quando non si capisce chi ha segnato si dice così, ma ammetto che per un attimo ho pensato anche io che avesse fatto un gol tipo i miei. Non facciamo però paragoni”.
Nel finale come era messo il Brescia? Un tutt’avanti?
“Loro erano 5-3-1 o 4-4-1 e io ho cercato quindi di trovare l’ampiezza. Ho tolto Cistana perchè era diffidato e avevamo già perso Adorni per la prossima gara. Ho rischiato molto giocando con Pajac e Karacic terzi in difesa insieme a Mangraviti, Tramoni e Palacio a fare gli esterni alti con Moreo, Bajic e Bianchi davanti. Sono contento di tutti, abbiamo fatto una bella partita”.
Per la prima volta siete riusciti a vincere pur andando sotto in casa, è un segnale di maturità e di carattere?
“A questa squadra il carattere non è mai mancato. In 11 contro 11 la squadra mi era piaciuto molto, in uno in meno paradossalmente abbiamo fatto più fatica, ma anche perchè c’erano pochi spazi. Siamo partiti come con l’Ascoli, sembrava avessimo in mano la gara. Abbiamo avuto più di un’occasione per far gol, potevamo fare meglio in certe circostanze. Siamo comunque all’undicesimo risultato utile di fila. Il campionato è difficile, ora arriva una serie di scontri diretti e ci sarà da divertirsi”.
Stavolta siete partiti con un 4-3-3 puro…
“Chiaro che fare 4-3-3 con Palacio, Moreo e Ayè è diverso che con Léris e Tramoni e una punta. Ho schierato subito un tridente pesante perchè pensavo di metterli in difficoltà: quando giochi con squadre che giocano a tre, marcando a uomo, si potrà riproporre. Léris mezzala serve perchè nell’uno contro uno lanciato può creare strappi importanti”.
Quali altre armi possono essere usate per restare stabilmente nei primi due posti?
“Non so di che altre armi si parli dato che con undici risultati utili consecutivi non ne servono. Abbiamo fatto più gol di tutti. Parlare solo di carattere non è giusto, giochiamo anche bene. Chi entra fa bene. Oggi è entrato bene Bajic. Ci sono anche gli avversari che sono molto forti. Ritrovarci nei primissimi posti ci fa piacere, ma il campionato è lungo”.
Stavolta ha fatto giocare Palacio per tutto il match, segno che il giocatore sta molto bene?
“Non ho tolto Palacio perchè sta davvero bene, con tutte le palle che giocava riusciva a mettere in difficoltà gli avversari. Sapete bene cosa penso di lui, volevo farlo giocare dall’inizio anche a Como. La sua fotografia è quando l’abbiamo visto all’89esimo rincorre l’avversario. Questo è Palacio”.
Alvini recrimina perchè nell’ultimo episodio sostiene che ci fosse un mani di Bertagnoli in area…
“Francamente non l’ho visto”.
Seconda vittoria consecutiva in casa, si può chiudere definitivamente il discorso della “casa stregata”?
“Qui troviamo sempre qualcosa che non va, ma va bene dai… Ci stimola”.