Joronen 6
Inizio all’insegna dell’insicurezza sulle uscite, sia alte che basse. Poi cresce in autorità e dà maggior sicurezza alla difesa.
Karacic 6
Uno, anzi due passi indietro rispetto alla gara con l’Ascoli. Dalla metà campo in sù non è male, ma quando deve difendere non appare in giornata. Finisce da difensore nel reparto a tre.
Cistana 6.5
Anche lui fatica a prendere le misure a Cerri, ma nella ripresa dalle sue parti non passa nulla.
Adorni 5
Ancora una volta spaesato. Dopo 21’ prende già un’ammonizione, che è sempre meglio dell’espulsione di Cosenza al 4’, ma che dimostra come ancora l’ex Cittadella non sia entrato nei nuovi meccanismi.
(21’ st Ayè 7
Un pallone toccato (o poco più…) e un gol. In giornate così, basta e avanza. Non male il lavoro senza palla).
Mangraviti 6
Nel ruolo di terzino sinistro (anche per mancanza di alternative vista l’indisponibilità di Pajac e Huard) ha un inizio da incubo su Parigini che lo porta al bar come e quando vuole. Con il passare dei minuti cresce lui e cala il forte esterno lariano.
Jagiello 5
Non è in un buon momento, nonostante la reiterata fiducia da parte di Inzaghi.
(1’ st Palacio 6.5
Entra e cambia la partita, nel senso che il Brescia comincia a giocare più veloce e qualitativo. Il gol del pareggio nasce da un suo cross).
Bisoli 6
Nel primo tempo nemmeno lui riesce a tenere compatto il centrocampo e ad evitare le ripartenze del Como. Nella ripresa gioca ordinato.
Proia 5.5
Subito dopo il gol del vantaggio comasco, ci prova con un tiro al volo dopo stop di petto che finisce a lato di poco. Non abbiamo altro sul taccuino e in fase difensiva concede parecchio ai dirimpettai.
(21’ st Bertagnoli 6.5
Buon impatto nel giorno del suo 23esimo compleanno. Va anche vicino al gol con una gran botta da fuori).
Lèris 6
Si divora un gol che grida vendetta e che avrebbe rimesso in equilibrio la partita molto prima del gol di Ayè, ma arriva alla sufficienza per l’impressionante numero di chilometri che percorre e più in generale per la voglia di fare.

(38’ st Papetti sv)
Tramoni 6
Non è il solito Tramoni e forse gli stiamo anche regalando mezzo voto. Preso continuamente in mezzo dalla fisicità dei comaschi, resta comunque un giocatore di qualità, che qualcosa di interessante lo produce sempre.
Moreo 6.5 (Foto in evidenza)
E’ lui che si perde Cerri, ma doveva essere davvero lui l’uomo deputato a fermarlo visto che Inzaghi in sala stampa parla di una marcatura preparata in settimana, ma non fa il nome di chi ha lasciato che segnasse il ”cinghiale” del Como? Stefano va vicino al gol di testa nel primo tempo e, sempre con la specialità della casa, chiama Facchin a un miracolo che diventa però assist sui piedi di Ayè. Fa a sportellate con chiunque.
All. Inzaghi 6.5
I suoi detrattori avranno sicuramente da ridire per aver giocato con un solo centravanti per un tempo e mezzo, ma non è da questi particolari che si giudica un allenatore che comunque aveva in altre zone del campo giocatori di stampo offensivo. Ha portato la Leonessa al decimo risultato utile di fila e nelle prime due posizioni per la 19esima partita stagionale, aspettando i risultati di Lecce e Pisa.
COMO (4-4-2) Facchin 6.5; Vignali 6, Bertoncini 6.5, Cagnano 6.5, Ioannou 7; Parigini 6.5 (37’ st Kabashi sv), Arrigoni 6.5, Bellemo 6, Blanco 6 (18’ st Iovine 6); Cerri 7.5 (1’ st Gabrielloni 6.5), Gliozzi 6 (11’ st La Gumina 6). All. Gattuso 6.5
Arbitro
Irrati 5.5
Da un’internazionale del suo rango ti aspetteresti più autorevolezza e invece sembra non avere in mano la partita. Parla a lungo con il Var prima di prendere le decisioni e sul gol annullato al Como per fuorigioco di La Gumina ci arriva la sua assistente. Poteva arbitrare da casa, sarebbe stata la stessa cosa. Troppo morbido con Cerri.