FOCUS AVVERSARIA: L’ALESSANDRIA TORNA AL RIGAMONTI DOPO 47 ANNI

Anedotti e curiosità sui grigi, che il 20 aprile 1975 impattarono 1-1 a Mompiano: Manueli riprese Bertuzzo. Sarà rondinelle contro orsi

PAZZA IDEA….

Al termine di una settimana a dire poco “convulsa” in casa Brescia finalmente la parola torna al calcio giocato. Dopo che gli umori della piazza hanno portato a un repentino dietro-front e al  “gran rifiuto” da parte di Lopez a subentrare a Pippo Inzaghi sulla panchina del Brescia, il timone é tornato, nel giro di 48 ore, nelle mani dello stesso ex bomber piacentino. Alla luce dei fatti la conclusione più logica e razionale di una situazione alla quale non si doveva nemmeno arrivare. Adesso l’ambiente ha bisogno come l’aria di serenità. Come per tutte le storie a lieto fine la cosa più importante è che tutti gli attori, società, presidente, direttore sportivo e allenatore ne traggano le corrette conclusioni. Lo spogliatoio e la piazza sono con l’allenatore, la cui professionalità e dedizione al lavoro non può essere messa minimamente in discussione, lo stesso allenatore d’ora in avanti sentirá ancora di più la pressione della “dolce condanna” di fare risultato comunque insita nel suo ruolo. Per il bene di squadra, ambiente e società fondamentale che non si tratti di una fiducia a tempo o, peggio ancora, di una tregua armata ma l’occasione per ripartire uniti e compatti con l’argento vivo addosso. Domenica (15.30, Rigamonti) l’avversaria di turno sarà l’Alessandria neopromossa in cadetteria al termine dello scorso campionato, uscita vittoriosa dalla roulette dei playoff di Lega Pro, e a oggi sedicesima in classifica in piena bagarre play-Out. Una ritorno in serie B atteso dai “grigi” piemontesi 46 anni, l’ultima apparizione in serie cadetta risale al lontano 1975. 

LA COPPA ITALIA, PELÉ E IL PALLONE D’ORO

Nella sua storia l’Alessandria vanta una finale di Coppa Italia. Nel 1936 la squadra piemontese raggiunse, dopo aver battuto Cremonese, Modena, Lazio e Milan, la finale di Coppa Italia, giocata a Genova l’11 giugno 1936 e persa per 5-1 contro il Torino. In occasione dell’800º anniversario dalla fondazione della città di Alessandria, nel 1968, la società invitò la squadra brasiliana del Santos a disputare una gara amichevole allo Stadio Moccagatta. L’incontro venne disputato il 12 giugno e fu vinto dai sudamericani per 2-0, una delle due reti venne siglata da Pelé. Il più celebre calciatore che ha indossato la maglia grigia del sodalizio piemontese è sicuramente il Pallone d’oro 1969 Gianni Rivera nel biennio 1958-1960. Da lì il successivo trasferimento a Milano e la consacrazione con la maglia dei rossoneri e della nazionale. 

RONDINELLE CONTRO ORSI

Il simbolo dell’Alessandria è l’orso. L’idea fu del disegnatore “Carlin” Bergoglio, storico vignettista del Guerin Sportivo che, negli anni Venti creò mascotte (prevalentemente animali) per molte squadre di calcio italiane. Il caratteristico stemma dell’Unione Sportiva fu disegnato dall’artista Lorenzo Carrà nel 1920. È circolare o a volte riprodotto all’interno di scudi polacchi, prevalentemente grigio con una sezione bianca e crociata di rosso e con un monogramma riproducente le lettere intrecciate U, S ed A. Quest’ultima, per forma, ricorda uno dei monumenti-simbolo di Alessandria, ovvero l’Arco Trionfale di piazza Giacomo Matteotti.

LA TIFOSERIA

Oggi la tifoseria, composta da vari gruppi (Supporters, Vecchia Guardia ’74, Head Out, Birre Vuote, Gentaglia, Pochi Ma Maledetti), è convenzionalmente riunita sotto l’unico nome di “Ultras Grigi”, che ebbe origine nel 1974, anno del ritorno in Serie B della squadra; occupa la curva Nord dello stadio Moccagatta.Tifoseria apolitica, molto colorata e turbolenta, ha gemellaggi con i tifosi del Trento e del Viareggio e ottimi rapporti anche con i supporters di Genoa e Torino, malgrado la militanza in differenti categorie. C’è rispetto con le tifoserie di Pro Sesto,Ravenna, Vicenza, Pisa e Perugia e amicizia con i tifosi francesi del Tolone. Rapporti più controversi si hanno in particolare con i tifosi del Casale: le gare tra grigi e nerostellati (i derby della Provincia di Alessandria, che si giocano da oltre novant’anni), sono tra le più sentite in Piemonte. Altri derby, meno celebrati e sentiti, sono quelli con altre squadre della provincia, ovvero Derthona, Novese, Acqui e Valenzana, e della zona del Piemonte Orientale, in particolare Novara e Pro Vercelli. Nel corso degli anni di militanza in Serie C1 e C2 si vennero a creare pessimi rapporti con tifoserie del Nord Italia come Spezia, Savona, Pavia, Varese, Mantova, Cremonese, Piacenza, Bologna, Lucchese, Livorno, Prato, Empoli, Pistoiese, Siena, Montevarchi e Venezia.

UNA VITTORIA “NAZIONALE”

I “Grigi” nel loro comunque scarso Palmares vantano anche una vittoria in amichevole con la nazionale italiana. Era il 5 dicembre 1956 e al Franchi di Firenze, l’Alessandria sconfisse in amichevole gli azzurri con il risultato di 3-2. Alla fine della stagione, i Grigi vennero promossi in serie A dopo l’epico spareggio di San Siro contro il Brescia.

EX DI GIORNATA 

Mattia Mustacchio bresciano DOC classe 1989 è l’ex di turno. Cresciuto nelle giovanili del Brescia lasciò la società di casa a fine gennaio del 2008 senza avere mai esordito in prima squadra per trasferirsi alla Sampdoria. Erano le Rondinelle “bresciane” di De Zerbi, Zambelli, Dallamano e Scaglia guidate in panchina da Serse Cosmi. 

SPAREGGIO AMARO

23 giugno 1957, domenica afosa: niente sole, ma caldissima. Alessandria e Brescia si giocano la promozione in A come seconde classificate dietro il Verona sul neutro di San Siro. Alle 17 il fischio d’inizio di una partita che, raccontano le cronache, “rasenta i limiti della drammaticità e mette a dura prova la resistenza fisica dei giocatori e la loro padronanza di nervi”. Tre minuti e i Grigi sono in vantaggio, con Tinazzi, una ‘cannonata’ di destro. Il Brescia trova il pari a 9′ dalla fine con Nova. Nei supplementari la svolta con Castaldo che spezza l’equilibrio segna il due a uno e regala la Seria A ai piemontesi.

I PRECEDENTI AL RIGAMONTI

Brescia e Alessandria non si affrontano in campionato al Rigamonti dal 1975: era il 20 aprile, il match finì 1-1 con le rondinelle avanti grazie a un gol di Bertuzzo al 48’ e i piemontesi abili a pareggiare con Manueli al 65’ (nella foto in evidenza l’Alessandria del 1974-75) La bilancia pende nettamente dalla parte dei padroni di casa con 16 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte.

Il Brescia stagione 1974-75

SCOMMETTIAMO?

Tutti i principali siti di scommesse danno ampiamente favorite per la vittoria le Rondinelle. La vittoria della squadra di casa è quotata 1,66 il pareggio 3,6 e la vittoria degli ospiti 5,5. 

Luca Maghini