Dopo quattro giornate di ordinaria follia, Inzaghi è finalmente tornato al suo posto per dirigere la squadra nello snodo del campionato
Brescia. Alessandria, Crotone, Ascoli, Frosinone, Como, Perugia, Cremonese. Sette esami (in 22 giorni) per misurare le ambizioni di gloria biancazzurre, affrontando squadre in lotta per la retrocessione ed altre lanciatissime verso i piani alti della classifica. Indice di difficoltà magari non uguale, ma comunque simile: talvolta, più che la qualità della rosa, conteranno infatti ambizioni, momenti e dettagli.
Dove eravamo rimasti? Le vicende extra campo hanno per qualche tempo spostato il mirino di squadra e tifosi dall’obiettivo promozione. Sembrano passati mesi, ma la trasferta di Cosenza è avvenuta solamente cinque giorni orsono. Un condensato di emozioni, sensazioni, ribaltoni, scontri e pacificazioni ha infatti caratterizzato le giornate di tifosi ed addetti ai lavori, ma ora è il momento di tornare a vivere le gioie più belle: quelle sul campo.
Mister Inzaghi dovrà certamente preparare una partita non facile, sia per il poco tempo a disposizione, sia perché l’Alessandria non è sicuramente disposto a lasciar vita facile ai biancazzurri, trascinato da un settore ospiti che probabilmente sarà quasi esaurito (nel momento in cui scriviamo, sono ancora a disposizione centocinquanta biglietti circa per i supporter grigiorossi).
Prove della verità. Il Brescia, dicevamo, è atteso da sette difficili esami e il primo dista solamente pochi giorni. Contro i piemontesi mancheranno i nuovi acquisti Proia ed Adorni, ma a testimonianza di quanto di buono è stato fatto in sede di mercato Mangraviti e Jagiello sono pronti a subentrare senza particolari scossoni. Inzaghi ha a disposizione una rosa profonda e ricca di qualità, che necessita solamente di essere messa nelle condizioni di far bene. Si ripartirà dalle vecchie/nuove certezze: il modulo con tre centrocampisti e un trequartista, caro al presidente, che giocoforza però metterà in difficoltà gli esterni Leris e Tramoni, costretti a sacrificarsi in un ruolo non propriamente loro; Ayè, che spera di poter finalmente festeggiare una marcatura acclamato dallo stadio che lo ha atteso con molta pazienza senza però mai poterlo celebrare e infine gli inserimenti dei centrocampisti, arma tattica che nell’ultimo anno e mezzo ha dato grandi soddisfazioni.
Più che il gioco domenica conteranno i tre punti: le sette squadre in sette punti non lasciano infatti spazio per pause ed esperimenti. Le montagne russe di questo incerto campionato continuano a correre. Eventuali altre valutazioni speriamo verranno fatte nel momento più appropriato, ossia a fine campionato. Ora è il momento che torni a parlare il campo.
Le altre gare. Si giocherà poi più o meno ogni tre giorni. Mercoledì 16 la trasferta di Crotone, domenica 20 arriva il Frosinone, mercoledì 23 gara interna con l’Ascoli, sabato 26 viaggio a Como, martedi 1 marzo il Perugia al Rigamonti e sabato 5 il derby a Cremona. Un ciclo di ferro per capire che Brescia è e soprattutto che Brescia sarà.