BRESCIA, QUEL TITOLO D’INVERNO CHE ASPETTA DA 30 ANNI E IN ASSOLUTO DAL 1969

Nel campionato ‘91-92 chiuse primo alla fine dell’andata in condominio mentre quasi 53 anni fa in solitaria

Brescia. Due giornate alla fine del girone d’andata in serie B e cinque squadre concorrono per il titolo di campione d’inverno, che il più delle volte ha voluto dire serie A. Solo il Palermo (2017-18 e 2018-19), il Mantova (2005-06), la Triestina (2002-03) e il Pescara (1995-96) non sono riusciti a salire dopo aver vinto il girone d’andata.

Il Pisa, 35 punti, è l’indiziata numero uno per il vantaggio che ha in classifica e per un calendario non impossibile: oggi a Cosenza, domenica prossima in casa con il Frosinone. Il Brescia, a 33, può però sperare in almeno un passo falso dei toscani e pensare di fare bottino pieno ospitando domani il Cittadella e andando il giorno di Santo Stefano in casa di una Reggina in piena crisi. Ci sono poi le squadre a 31: il Lecce lunedì ospita il Vicenza e il 26 è a Pordenone mentre Benevento e Monza si sfidano domani in Campania e all’ultima di andata giocheranno rispettivamente a Ferrara e in casa con il Perugia..

Precedente/1. Il Brescia non è campione d’inverno in quella cadetteria dove è squadra regina (63 partecipazioni) dal 1991-92 quando chiuse il girone ascendente a 24 punti (la vittoria valeva 2) il 19 gennaio 1992, in condominio con Reggiana e Udinese. Era il Brescia di Lucescu (vedi foto in evidenza), che oltre a vincere giocare un gran bel calcio, innovativo, fatto di quel possesso e di quella costruzione dal basso che ora va così di moda. Era il Brescia di Cusin e Carnasciali, di Rossi e De Paola, di Domini e Bonometti, di Schenardi e Giunta, dei gemelli del gol Ganz e Saurini.

Mircea Lucescu quando arrivò a Brescia nell’estate del 1991

Precedente/2. Per trovare invece il Brescia campione d’inverno in solitudine occorre risalire alla stagione 1968-69: il 9 febbraio 1969 le rondinelle di Arturo “Sandokan” Silvestri alla diciannovesima giornata avevano 25 punti, uno in più di Lazio e Bari. Era il Brescia in cui aveva fatto ritorno, dopo i due anni alla Juve, Gigi De Paoli che segnò 18 gol in 36 partite. C’erano poi Brotto, Fumagalli, Botti, Gigi Simoni, Bosdaves, Turchetto, D’Alessi anche qui solo per citare i più rappresentativi.

Arturo Silvestri, ultimo allenatore a far vincere al Brescia il titolo d’inverno in solitudine

Gli altri Brescia (poi promossi). Il Brescia di Corini promosso nel 2018-19 chiuse l’andata al secondo posto a -5 dal Palermo, quello del 2009-10 con Iachini era settimo a -7 dalla capolista Lecce, ancora un secondo posto nel ‘99-2000 con Sonetti a -2 da Atalanta e Vicenza. Nel ‘96-97 con Reja in panchina, alla fine dell’andata il Brescia (che a fine ritorno chiuse primo) era terzo a -7 dal Lecce primatista, nel ‘93-94 ancora con Lucescu in panchina undicesimo posto a -9 dalla prima e a +3 dalla zona retrocessione. Il Brescia di Pasinato nel 1985-86 alla fine del primo girone era secondo a -4 dall’Ascoli mentre anche quello di Gigi Simoni fu protagonista di una grande rimonta nel 1979-80 dato che al termine dell’andata era solo ottavo a -6 dalla capolista Como.

P.s. L’articolo è stato scritto due ore prima della gare che vedono oggi coinvolte Pisa e Reggina.