“Essere il capitano della squadra della mia città sarebbe fantastico. Gioco con la Primavera nel caso servisse un mio impiego con Inzaghi. Posso fare anche la mezzala, ma mi sento più play. Avverto la fiducia del club”
Torbole Casaglia. «È la mia seconda conferenza stampa in carriera»; così ha esordito Lorenzo Andreoli davanti ai cronisti. Una buona occasione dunque per farsi conoscere, in attesa dell’esordio con le Rondinelle che magari un giorno arriverà.
Stai facendo a pieno la gavetta: settore giovanile, serie D, settore giovanile, serie C, ancora giovanili ma ora ti stai anche allenando con la prima squadra. Si aspetta solo il tuo esordio tra i grandi…
«Ho fatto due anni di prestiti, che mi son serviti molto sia come calciatore perché avevo bisogno di giocare, dato che venivo da un anno in Primavera in cui giocavo poco, sia soprattutto come uomo, perché impari a relazionarti con ragazzi più grandi, a far parte di un gruppo e a porre gli obiettivi di squadra davanti a quelli individuali».
Avevi iniziato questa stagione positivamente, mettendoti in luce anche a Darfo nel ritiro precampionato. C’è stato poi il mercato, è andata come è andata, e adesso sei rimasto un po’ ai margini. Immaginiamo sia difficile tener duro, ma si cresce anche nelle difficoltà…
«È vero, non la vedo come una sconfitta. Due anni fa giocavo in serie D, non sono quindi tornato con la presunzione di giocare. Già far parte del Brescia, la società per cui ho sempre giocato e che tifo, è un grande traguardo. In queste situazioni si deve tirar fuori il meglio da noi stessi, e io lavoro duro per farmi trovare pronto se ci sarà bisogno».
C’è qualche calciatore a cui ti ispiri nel tuo ruolo? Avevamo letto Kaka, ma tra gli attuali? Poi una curiosità sul numero 24: è legato a qualcosa in particolare?
«Kaka è sempre stato il mio idolo perché provengo da una famiglia milanista, mio papà è tifosissimo e il brasiliano è sempre stato il mio idolo. Mi piaceva poi Pirlo e tra gli attuali Brozovic e Locatelli, oltre a Fabinho del Liverpool. Per quanto riguarda il numero è puramente casuale, l’anno scorso avevo la 6, quest’anno mi hanno assegnato la 24 e l’ho accettata».
Sogni un percorso alla Cistana?
«Si, ha una storia simile alla mia. Sarebbe bello fare ciò che ha fatto lui e magari un giorno diventare capitano del Brescia».
In che ruolo ti trovi meglio? Davanti alla difesa alla Van de Looi oppure ti piace anche fare la mezzala?
«Non ho preferenze, ho fatto tutto. L’anno scorso ho giocato da play a tre, in serie D ho fatto la mezzala, poi ho giocato anche in un centrocampo a due. Sono pronto ad occupare qualsiasi posizione nel centrocampo: credo infatti che il centrocampista moderno ormai debba saper interpretare tutti i ruoli».
Qualcuno però ha “spoilerato “ che tra il mediano e la mezzala preferisci forse fare il play…
«Forse si, è il ruolo che vorrei fare e per cui lavoro. Però mi trovo bene anche da mezz’ala».
Ricollegandoci all’argomento Milano, è stata decisiva per la tua permanenza anche la presenza di Inzaghi come allenatore? Se si, come ti trovi con lui?
«Mi trovo bene. All’inizio è stato strano: provenendo infatti da una famiglia milanista, avendolo sempre visto in tivù ed avendo avuto fino all’anno scorso come sfondo sul telefono la foto di Kaka con sulle spalle il mister, l’effetto è stato particolare: lavorandoci poi nel quotidiano impari a non vederlo più come un mito, ma come una persona».
Hai legato con qualcuno in particolare nel gruppo?
«Qualcuno lo conoscevo già, come Papetti o Cistana. Mi trovo bene con i miei coetanei, Bertagnoli e Olzer, ma in generale siamo un bel gruppo».
Hai totalizzato anche cinque presenze in Primavera. Come vivi questa alternanza con la Prima Suadra?
«Penso che in questo momento sia la cosa migliore da fare perché devo trovare la condizione in caso servisse e quindi credo che sia la cosa migliore da fare. Non la vedo come una sconfitta scendere in Primavera, anzi son contento di poter dare una mano ai ragazzi».
Il Brescia ha in mente un percorso per te: l’ultimo giorno di mercato, ad agosto, hai avuto l’opportunità di andar via, ma sei rimasto, rinviando altre valutazioni a gennaio. Il mercato è strano, potresti restare o andare in prestito. Saresti disposto ad accettare qualsiasi decisione, sapendo che c’è un percorso su di te?
«Si, sento la fiducia della società, quindi se dovessi andare a giocare altrove non avrei problemi. Devo ritrovare la condizione, mettere minuti nelle gambe. Quando sarà il momento di decidere mi metterò davanti a un tavolo con la società e il mio procuratore e decideremo».
Sai che ci sono squadre di serie C che ti vogliono? Non la riterresti però una sconfitta dover “scendere “ di nuovo di categoria?
«No, assolutamente. In questo momento ho bisogno di giocare, essere qua a Brescia è una tappa importante del mio percorso, poi valuteremo il da farsi».
Sei bresciano di città?
«Si, son cresciuto in viale Venezia. Ora mi son trasferito in zona Sant’Anna».