Un match deciso dai gol di Mutti e Pasquale Iachini (su rigore). Ricordi di un altro calcio dove per comprare il biglietto si faceva la coda ai botteghini e i gol andavano in onda la sera tardi
Brescia. Brescia Monza riporta alla mente una partita, decisiva, della stagione 1979-80, in panchina Gigi Simoni, e che finì con la promozione. Era un altro calcio, non c’erano mille telecamere, tessere del tifoso, piattaforma online per comprare i biglietti: si faceva la coda al botteghino. Anche vedere le immagini della serie B era un problema, c’era una striscia su Rai 2 con soltanto i goal, oppure la Domenica Sportiva in seconda serata, dove c’erano dei servizi striminziti per ogni gara. Non c’erano nemmeno divisorie tra i settori nello spazio di camminata, e c’era spesso la transumanza dei tifosi alla fine del primo tempo, che si spostava da una curva all’altra per vedere gli attacchi delle Rondinelle, senza cordoni di Polizia, si faceva quasi sempre. Il Monza era una specie di cantiere del Milan, dal quale pescava i giocatori da mettere in squadra, anche la tifoseria brianzola era gemellata con i rossoneri, mentre noi, ancora no.
Lo stadio era stracolmo, come sempre, all’epoca, grande tifo sugli spalti, primo tempo equilibrato, col Brescia a provarci di più, cercando i due punti ( allora la vittoria valeva solo due punti).
Nella ripresa, la svolta: Mutti porta in vantaggio il Brescia, pochi minuti dopo c’è il rigore, che trasforma Pasquale Iachini, il numero dieci biancoazzurro. E’ il passo decisivo per la serie A, con la Curva Nord che è una bolgia, soprattutto dopo il triplice fischio.
Dopo la partita, dietro la Sud scoppiarono scontri tra le tifoserie, una enorme rissa, tra il Bowling e il ponticello tra via Bligny e la Triumplina.
Con quella vittoria, il Brescia, staccò le concorrenti alla promozione, mancavano solo due partite, che furono un pareggio esterno, e la vittoria con la Ternana, per 1-0, goal di Salvioni.
Ma questa è un’altra storia…
Enzo Frigerio